Ascom, «spese per regali a sindaco e prefetto»

L'ex direttore Vianello al processo racconta: «Una borsa e un vaso Venini per Lombardi e Destro»
PROCESSO ASCOM. Da sinistra Gianfranco Chiesa e Luigi Vianello imputati nel processo Ascom Quindi l’ex prefetto di Padova Gianvalerio Lombardi e Giustina Destro, ex sindaco della città
PROCESSO ASCOM. Da sinistra Gianfranco Chiesa e Luigi Vianello imputati nel processo Ascom Quindi l’ex prefetto di Padova Gianvalerio Lombardi e Giustina Destro, ex sindaco della città
PADOVA. «All'Ascom eravamo soliti far regali alle personalità. I 1.150 euro spesi nel negozio Henry Cotton's sono serviti per regalare una valigia o una borsa all'allora prefetto Gianvalerio Lombardi. All'ex sindaco Giustina Destro abbiamo regalato un vaso di Venini di 850 euro. Al sindaco, questore, prefetto facevamo capire che volevamo far loro dei regali. E a volte, ci davano delle indicazioni». E' parte dell'interrogatorio reso dall'ex direttore dell'Ascom, Luigi Vianello, che spontaneamente ha risposto alle domande del pm Sergio Dini. Il processo è quello che vede imputati i vertici dell'Ascom per appropriazione indebita. La spesa fatta nel negozio Henry Cotton's (nell'ottobre del 2002) è una di quelle contestate nel capo d'imputazione, pagata con la carta di credito dell'associazione dei commercianti. Per l'imputato «confessare» che quella è stata realmente una spesa di rappresentanza lo «assolve» dell'accusa di appropriazione indebita.


L'ex direttore ha ammesso che in quell'occasione ad accompagnarlo, c'era pure Gianvalerio Lombardi. Dopo aver raccontato questi due episodi il pubblico ministero ha chiesto al giudice Claudio Marassi di ascoltare come testimoni Lombardi (ora prefetto a Milano) e la Destro. Ma il giudice ha ritenuta superflua la loro audizione. Ecco cosa aveva detto Vianello in precedenza, dal banco dei testimoni. «All'inizio dell'anno nel bilancio, venivano previste delle spese di rappresentanza. Era la giunta o il presidente che decideva che regali fare e a chi. La spesa era più o meno sempre la stessa, ad eccezione del 2004. In quell'anno venne inaugurata la nuova sede e si spese all'incirca 40-50.000 euro».


Per quanto riguarda il viaggio assieme alle mogli, in Sardegna, Vianello ha risposto così. «C'era stato richiesto di portare anche le mogli alla convention, l'invito era partito dall'ufficio del presidente Billè. Ascom Padova all'epoca rappresentava l'eccellenza, erano partiti molti servizi innovativi e davamo indicazioni anche agli altri direttori. In merito ai regali che venivano fatti ogni anno, c'era una lista di circa 250 persone, ovvio che c'era una distinzione tra i tipi di regalo che venivano fatti». E' stato successivamente sentito il segretario del direttore Vianello, Paolo Toniato. All'epoca venne sorpreso a distruggere dei documenti e su quelli ha chiarito: «Ho fatto sparire dei documenti personali, sapevo di non lavorare ancora molto in quell'ufficio e ho quindi pulito la scrivania».


L'udienza è stata rinviata al 21 giugno per ascoltare la deposizione di Gianfranco Chiesa. Il 28 giugno ci saranno le conclusioni e probabilmente, la sentenza. L'accusa contesta a Chiesa, Vianello e Toniato, prelievi di denaro per spese di rappresentanza, viaggi e trasferte coperte da documentazione giustificativa ma che potrebbero occultare, in realtà, acquisti per fini personali. Tra le contestazioni una crociera fatta da Chiesa e da Vianello con le mogli in occasione del Capodanno organizzata dalla Confcommercio.

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