Aspettando la danza della scimmia

La cresta del Faraone, il ritorno di Tesser, il guerriero Arde: che finale!
LA DANZA DI ARDE La scena che aspettavamo: Matteo si mette al centro del gruppo e i ragazzi (stavolta con il mister) gli si stringono intorno mentre lui fa la danza della scimmia diventata un must in questa stagione bellissima. Sotto ancora Arde mentre fa il gesto del guerriero insieme al Faraone con cui condivide la gioia di ideare sempre strani modi di esultare Foto Editoriale Report
LA DANZA DI ARDE La scena che aspettavamo: Matteo si mette al centro del gruppo e i ragazzi (stavolta con il mister) gli si stringono intorno mentre lui fa la danza della scimmia diventata un must in questa stagione bellissima. Sotto ancora Arde mentre fa il gesto del guerriero insieme al Faraone con cui condivide la gioia di ideare sempre strani modi di esultare Foto Editoriale Report
Te la sei vista brutta? Sì. Hai avuto paura? No. Ti sei emozionato? Tantissimo. C'è qualcosa che rimarrà impresso nella tua mente? La danza della scimmia. Quella roba che fanno alla fine, quel balletto di urla e calcetti e schiaffetti e risate. E c'è qualcuno che non dimenticherai? El Shaarawy. Quel ragazzo che a Genova chiamavano il Faraone, perchè il papà è egiziano e lui in campo sembra avere in testa una corona. Quel ragazzo che l'11 settembre (che data evocativa...) abbiamo ribattezzato El92 è stato il primo «acquisto» del Padova. A luglio il presidente del Genoa Preziosi ha incontrato Cestaro e gli ha fatto un piccolo regalo. Non c'era ds, non c'era mister, non c'era questa squadra ma c'era lui. E quando un giorno di agosto ha detto: «Vorrei essere il vostro Kakà», qualcuno avrà anche sorriso ma quel «vorrei», oggi, è già diventato un «sono». Così quando dedichiamo a lui la copertina di questo sfoglio sportivo con il titolo «Ci andiamo con te!», è per ricordargli che ce l'ha promesso, almeno lui ce l'ha promesso che in serie A resta con noi. E' difficile, vero? Ma era anche difficile arrivare in finale. A Padova a volte succedono cose incredibili. Beh, andare in serie A lo sarebbe: con El92 ci piacerebbe di più. Con le sue sopracciglia ordinate, con la sua cresta sparata al cielo, con le sue scarpette multicolori, con quel piede fatato che fa quel che gli pare: i palleggi da funambolo in spogliatoio (per chi non lo avesse visto, c'è nel sito www.mattinopadova.it) o quei gol straordinari che valgono la finale. Eadesso guarda come è strana la vita. In finale ci saranno due allenatori trevigiani, ed entrambi si sono seduti sulla panchina biancoscudata dell'Euganeo: Tesser e Dal Canto. Non mi dilungo in questa coincidenza, perchè ce n'è un'altra ancor più nostra. Rigoni, l'uomo che ha portato in finale il Novara ieri sera, è padovano di Montegrotto. Hai avuto paura, vero? Forse ne avrai ancora giovedì e domenica. Ma quanto ti verrà un dubbio sulla forza dei nostri ragazzi, concentrati a guardare il guerriero Ardemagni combattere, prendere pugni e calci, ma combattere sempre perchè è il suo istinto. E quando farà ancora la scimmia in mezzo al gruppo, beh, allora vorrà dire che ce l'abbiamo fatta.

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