Assalti ai bancomat con l’esplosivo Bloccata la banda dei maxi-colpi

Cinque arrestati e altre quattro persone con l’obbligo di dimora: sono sinti che hanno agito in tutto il Nordest



Esplosivo e bella vita. Bancomat sventrati e fughe sul filo dei 200 orari, al volante di bolidi rubati. Nomadi sinti e rapine: una fetta consistente della storia criminale del Nordest. I carabinieri hanno incastrato un’altra banda, l’ennesima, una di quelle che ciclicamente si formano dopo periodi di calma solo apparente. A capo del gruppo hanno trovato un personaggio come Maich Gabrieli, che prese parte a un assalto mortale, quello alla gioielleria Piras di Abano, quindici anni fa. Vengono arrestati lui e i suoi “soldati”, abili a muoversi tra le province di Padova, Treviso, Vicenza. Veloci, spregiudicati, abili, organizzati. A Vicenza avevano una rete di carrozzieri che gli sistemava le auto rubate per renderle irriconoscibili, a Loria (Treviso) c’era chi quelle auto le teneva nascoste in cambio di denaro. All’alba di sabato sono state eseguite nove misure cautelari (quattro finiscono in carcere, uno ai domiciliari e quattro con l’obbligo di dimora), perquisiti cinque campi nomadi tra Emilia Romagna, Veneto e Lombardia. «Ognuno aveva i compiti ben precisi e siamo riusciti a dimostrarlo», precisa soddisfatto il comandante provinciale Luigi Manzini.



La squadra investigativa dell’Arma ha lavorato fianco a fianco con il pubblico ministero Benedetto Roberti. Dimostrando l’organizzazione verticistica e la suddivisione dei compiti all’interno del gruppo è stato possibile chiedere l’associazione a delinquere, un carico da novanta a livello giudiziario.



Maich Gabrieli, 43 anni, residente a Rosà (Vicenza) era il capo insieme a Davide Massaroni Gabrieli, 38 anni, cittadellese trasferito a Rosà: organizzavano i colpi, dirigevano i complici, gestivano le auto e l’esplosivo. Franco Battistutti, 52 anni, di Trevignano (Treviso) e Samuel Pavan, 49 anni, di Selvazzano, partecipavano ai colpi e facevano da vedetta. Maurizio Beltramello, 58 anni, cittadellese trasferito a Tezze sul Brenta (Vicenza) e Denis Zanon, 45 anni, di Bassano del Grappa (Vicenza), entrambi carrozzieri, non partecipano ai colpi ma svolgevano funzioni logistiche. Mettevano al servizio dell’organizzazione la loro professionalità per verniciare con un colore diverso le auto usate per i colpi (Beltramello si è spinto anche oltre, nascondendo la vettura nel garage dei suoceri). Jason Massaroni Gabrieli, 24 anni, cittadellese trapiantato a Rossano Veneto (Vicenza), non partecipa ai colpi ma offre comunque aiuto. Patrizia Sabbadin, 43 anni e Eddi Salihovic, 46 anni, moglie e marito, entrambi di Loria (Treviso), nascondevano nel loro garage l’auto usata per i colpi e per questo si facevano pagare.



I carabinieri iniziano a seguirli dopo il furto di un’auto davanti a Mirabilandia, in provincia di Rimini. L’auto è una potente Audi A6 Avant blu, che verrà poi ricolorata di nero opaco. Il proprietario, un turista tedesco, viene fermato fuori dall’albergo, picchiato e fatto stendere a terra. «Carabinieri, mettiti con la faccia a terra», dicono fingendo di appartenere alle forze dell’ordine. In realtà partono a velocità folle con la sua auto, a bordo della quale saranno anche immortalati dall’autovelox sulla strada dei Vivai ai 180 all’ora. Oltre all’Audi A6 rubano anche una Rs3, bolide da 400 cavalli (la notte del 2 ottobre 2019 sarà abbandonata e bruciata in un terreno di Camposampiero).



Al momento vengono contestati, a vario titolo, il tentato furto del 18 novembre 2019 allo sportello della filiale del Monte dei Paschi di Siena di Sarmeola di Rubano, il furto del 16 dicembre 2019 allo sportello della filiale della Banca Popolare di Puglia e Basilicata di Vicenza (5 mila euro di bottino) e il tentato furto del 17 aprile 2019 allo sportello dell’ufficio postale di via Sacro Cuore a Padova. Nell’auto sono stati trovati 6 ordigni esplosivi con un chilo e mezzo di polvere pirica, una batteria per innescarli, telai in ferro utilizzati per inserire le cariche nel bocchettone dei bancomat e un ariete. —



Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova