L’addio a “Viga” nella sua birreria: «Amici, vi penso ogni santo giorno»

Este, il funerale del 49enne morto per un tumore. Lette le sue parole scritte prima di morire, poi la festa in pub

Giada Zandonà

Si è concluso sulle note degli Ac/Dc e tra brindisi di boccali di birra il funerale di Andrea Vigato. Non in chiesa, ma nel suo regno: la birreria “Viga rock” di via Marconi, dove amici, clienti e compagni di vita hanno alzato i bicchieri pieni delle birre che aveva scelto lui, quelle che gli assomigliavano di più.

Un brindisi collettivo, come avrebbe voluto. Perché “Viga”, o “la leggenda”, come tanti lo chiamavano, se n’è andato con la stessa forza con cui ha vissuto: con cuore e grinta.

Este saluta Andrea “Viga” Vigato: dopo il funerale musica e birra per l'ultimo brindisi

Andrea è morto sabato, a 49 anni, dopo quasi quattro anni di lotta contro un tumore al pancreas. Una malattia durissima, che ha affrontato senza mai perdere il sorriso. Si era ritirato nella casa di famiglia a Saletto, circondato dal verde che amava e dall’affetto dei suoi cari. Aveva lasciato la gestione del locale a malincuore, ma i nuovi proprietari hanno voluto mantenere il nome: “Viga rock”, in segno di rispetto per lui.

Il funerale

Ieri pomeriggio, mercoledì 21 maggio, la basilica di Santa Maria delle Grazie non è riuscita a contenere tutte le persone arrivate per salutarlo. La bara chiara era adagiata tra garofani rossi e le corone di fiori coprivano l’altare. A celebrare la funzione è stato don Nicola Tonello, che durante l’omelia ha voluto sottolineare la forza interiore di “Viga”: «Gli ultimi anni di Andrea sono stati segnati dalla malattia, vissuta con grande dignità. Una prova che cambia la prospettiva della vita, eppure lui non ha mai perso la voglia di pensare, di riflettere sul senso profondo dell’esistenza. Noi non sappiamo esattamente cosa si sia mosso nel suo cuore, ma possiamo dire che ha vissuto questa fase con una serenità che colpiva. Quella volontà di esserci, di voler bene, di restare in contatto con chi lo amava, è stata una forma di amicizia vera e ognuno di voi qui oggi ne è testimone».

Il ricordo

Quell’amicizia l’ha dimostrata fino alla fine, scrivendo una lettera per i suoi amici più cari. È stato letto in chiesa il suo ultimo messaggio: «Voglio dirvi prima di tutto grazie dal profondo del cuore. Mio papà mi tiene sempre informato di tutto: i vostri messaggi, i saluti, le preoccupazioni. Vi penso ogni santo giorno. Anche se non sono lì fisicamente, voglio che sappiate con chiarezza che io sono con voi e lo sarò sempre. Ricordatevelo, per favore. Ci sono momenti in cui sono convinto che la morte debba essere accettata come parte della vita. Resta doveroso amare la vita, perché è il più grande dono di Dio. Credo di aver amato troppo poco la mia vita, ma ho imparato tantissimo. Peccato solo che sia troppo tardi. Eppure affronterò tutto con grinta, come ho sempre fatto. Voglio respirare ancora il profumo dell’erba e dei fiori, ma senza aggrapparmi con troppa paura. Perché l’anima è la cosa più importante. Forza ragazzi, siate sempre voi stessi. E sappiate che sono sempre lì con voi. Grazie».

Gli amici commossi

Poi sono stati gli amici a parlare. La voce rotta, le lacrime che ogni tanto si sono fatte largo, ma anche il desiderio di rendere onore alla “leggenda”: «Ciao Andrea, amico e fratello. Te ne sei andato come un guerriero forte e coraggioso. Cantare era una delle tue tante passioni: con la tua voce portavi luce, grinta, nei momenti belli e in quelli difficili. Sei stato un grande amico e lo sarai per sempre. Grazie per tutto ciò che ci hai insegnato. Proteggi i tuoi genitori dall’alto. So che sei arrivato in un’altra forma. Ci rivedremo».

E poi ancora un altro saluto: «Da eroe ci hai insegnato che si può essere felici con le cose semplici. Sei sempre stato un grande sognatore e il tuo sogno lo hai realizzato anche per noi: quel luogo dove stare insieme. Per questo sarai sempre il nostro amico, ma anche un mito, una “leggenda”.

Il brindisi al bar 

Conosciamo tuo papà Giorgio, tua mamma Vanna e tuo fratello Paolo: sono loro che in tutti questi anni hanno forgiato la tua leggenda. E sono loro che continueranno a insegnarci cosa vuol dire esserlo».

Quando la bara è uscita dalla chiesa, una pioggia leggera ha cominciato a cadere: anche il cielo ha voluto versare una lacrima. Poi gli amici si sono diretti alla birreria “Viga rock” e hanno portato Andrea con loro, tra le spine del bancone, tra le risate, le patatine e le sue birre. Hanno brindato per lui, come avrebbe voluto: con un sorso di birra, di vita e di rock. 

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