Assistenza notturna, è guerra Donna aggredita in ospedale

Più di 100 euro per una notte in reparto. E c’è anche chi si spaccia medico  L’esposto di una badante: «Bloccata in ascensore e minacciata di morte»

Scoppia la guerra in ospedale per le assistenze notturne ai malati. Un lavoro che vale più di 100 euro a notte, talvolta incassati in nero e quindi “puliti”. Una guerra a colpi di aggressioni, minacce, querele, ma anche volantini di offerta di servizi strappati appositamente e altri fasulli, dove si spaccia una professionalità che non si ha, pur di accaparrarsi un servizio a scapito del rivale. Il mercato è sempre florido, ovviamente i clienti sono a rotazione e i famigliari di persone ammalate e bisognose di assistenza notturna sono spesso messi alle strette e devono trovare qualcuno che assista il proprio caro in tempi veloci. Trovare un recapito e un telefono in tempi rapidi è determinante anche perchè spesso sono bisogni immediati, non programmati, dal pomeriggio alla sera.

Medico e pure studente

«Signora italiana, medico di medicina generale referenziata, offresi come assistente notturna, diurna o a ore in ospedale...” segue il nome e il numero telefonico. È un avviso che compare al monoblocco, in alcuni luoghi di passaggio e vicino agli ascensori. Poco più in là c’è un biglietto simile, con lo stesso corpo di carattere: «Signora italiana, studente di medicina, referenziata, offresi come assistente notturna, diurna o ad ore in ospedale». Basta guardarlo con attenzione e si scopre che il nome e il numero di cellulare sono gli stessi. S’impone una verifica. Risponde una signora molto cortese che si dice disponibile a fare assistenza, spiega che il suo compenso è di 10 euro all’ora senza ricevuta con pagamento anticipato. Precisa che non è suo compito togliere la flebo né fare medicazione, «capisce non sono assicurata». Alla domanda sulla sua professionalità e se sia un medico la riposta è pronta: «Sono una studentessa di medicina molto fuori corso, ho capito che ha trovato dei volantini con il mio numero dove è riportato che sono un medico. Li mette una signora per farmi un dispetto. Si figuri, un medico non fa le notti in assistenza...».

«IO TI AMMAZZO»

«Stai attenta, se continui a mettere i tuoi bigliettini vicino agli ascensori, io ti ammazzo». Minacce indirizzate ad una 49enne che si occupa di assistenze ospedaliere, ricevute - stando all’accusa - proprio dalla collega che risponde al numero indicato dai due volantini anzidetti. La vittima le riporta in una denuncia sottoscritta alla stazione carabinieri di Padova principale. Nella quale si legge anche: «La minaccia verbale mi è stata fatta da una donna, all’incirca di 60 anni, all’interno del monoblocco, terzo piano, all’ingresso della Rianimazione dove stavo attaccando i miei volantini».

violenza in ascensore

Il 12 settembre scorso alla donna minacciata è capitato un episodio alquanto strano. «Erano le 22.30 ed ero entrata in ascensore nel monoblocco, per raggiungere un reparto quando sono stata avvicinata da un ragazzo che ha provato a baciarmi. Quando ho reagito mandandolo via, mi ha chiesto scusa dicendo che l’aveva mandato proprio quella donna per spaventarmi. Questa storia va avanti da 3 anni ed è ora di finirla» aggiunge. «Non si può continuare così, quella signora toglie i bigliettini di offerta assistenziali miei, ma anche quelli di altre signore e pure della agenzie. I suoi li mette anche nei tavolini dentro i reparti, riesce ad entrare ovunque al monoblocco. Al policlinico non entra».

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