Atto vandalico contro la questura di Padova: «Sbirro buono, sbirro morto»

L’episodio ha suscitato l’indignazione del sindacato FSP Polizia Padova, che in un comunicato ha espresso «sdegno e la più ferma condanna per il vile atto di vandalismo»

La scritta contro la polizia vergata sul muro della questura di Padova
La scritta contro la polizia vergata sul muro della questura di Padova

Un grave episodio di vandalismo ha colpito la Questura di Padova, dove, nella notte, ignoti hanno scritto sulla facciata dell'edificio una frase dal contenuto profondamente offensivo: «L'unico sbirro buono è uno sbirro morto».

L’episodio ha suscitato l’indignazione del sindacato FSP Polizia Padova, che in un comunicato ha espresso «sdegno e la più ferma condanna per il vile atto di vandalismo».

«Questa frase non è solo un incitamento all'odio, ma un'offesa intollerabile a tutte le donne e gli uomini in divisa che ogni giorno lavorano con dedizione, spesso a rischio della propria vita, per garantire la sicurezza e la legalità nel nostro Paese», ha dichiarato Luca Capalbo, segretario provinciale del sindacato.

Secondo il sindacato, tali atti rappresentano «un linguaggio di odio e disprezzo verso chi rappresenta lo Stato» e hanno l’effetto di «minare il rispetto per le istituzioni democratiche», colpendo al tempo stesso il morale degli operatori delle Forze dell’Ordine.

Nonostante la gravità del gesto, il sindacato ribadisce che «non ci faremo intimidire da chi cerca di alimentare divisioni sociali e di delegittimare l’operato delle Forze dell’Ordine».

L’FSP Polizia ha lanciato un appello alle autorità affinché i responsabili vengano identificati e puniti. «Auspichiamo che i responsabili di questo gesto vile vengano identificati al più presto e chiamati a rispondere delle loro azioni davanti alla giustizia», ha aggiunto Capalbo.

Oltre all’intervento delle autorità, il sindacato invita la cittadinanza a schierarsi compatta al fianco delle Forze dell’Ordine, riconoscendone il ruolo fondamentale per il mantenimento della sicurezza e della coesione sociale. «Il rispetto e il dialogo sono le basi su cui costruire una società coesa, ed è necessario un impegno comune per contrastare ogni forma di violenza e odio, verbale o fisico, contro chi rappresenta la legge e la giustizia», conclude il comunicato.

Il gesto ha sollevato interrogativi sulla crescente tensione sociale e sull’esigenza di riaffermare il valore del rispetto per le istituzioni e per chi opera quotidianamente al servizio dello Stato.

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