Auto razziata al concerto a Padova: chiede i danni alla Zed

La vittima è il nipote e manager di Julio Iglesias, che aveva accompagnato la figlia al concerto di Violetta: «Ho pagato 5 euro, ora Zed deve risarcirmi»
Claudio Bernardi/Lapresse..Roma, 13 gennaio 2014. - NH Hotel via Veneto..Presentazione alla stampa del tour italiano di "Violetta", la soap della Disney che sta facendo emozionare milioni di piccoli fans in tutta Europa..Nelle foto: Martina Stoessel (Violetta),
Claudio Bernardi/Lapresse..Roma, 13 gennaio 2014. - NH Hotel via Veneto..Presentazione alla stampa del tour italiano di "Violetta", la soap della Disney che sta facendo emozionare milioni di piccoli fans in tutta Europa..Nelle foto: Martina Stoessel (Violetta),

PADOVA. A Gennaio da Madrid era venuto a Padova con la famiglia per assistere al concerto di Violetta, quando nel parcheggio a pagamento vicino all’hotel B4, riservato all’evento, si era trovato l’auto scassinata e derubata degli oggetti al suo interno. Lui è il nipote e manager di Julio Iglesias che con la moglie, una padovana, e i due figli erano giunti in città in occasione del concerto. A causa di questo inconveniente ad oggi tra il parente di Iglesias e la Zed, società organizzatrice dell’evento, si sono aperte strade legali. A raccontare quello che è successo Angelo Broi, suocero del nipote e manager del cantante spagnolo, che abitando in città si è preso in carico la questione. «Il fatto è successo alle 19 del 28 gennaio scorso. Mio genero aveva appuntamento prima che iniziasse il concerto con Violetta e il papà, suo manager, per far incontrare la cantante a mia nipotina, sua grande ammiratrice.

Hanno parcheggiato l’auto, una Range Rover, nel parcheggio riservato all’evento e hanno pagato i 5 euro. Al loro ritorno, dopo un’ora, il vetro dell’auto era stato sfondato e gli oggetti al suo interno erano spariti. Tra computer, borse e altro, c’erano circa 15 mila euro di materiale», racconta Angelo Broi. «Dopo aver fatto denuncia in questura, abbiamo contattato la Zed, garante del parcheggio. Inizialmente sono stati molto gentili e addirittura il presidente mi ha voluto incontrare personalmente in Prato della Valle. Dispiaciuto per l’accaduto mi aveva detto che loro ci avrebbero risarcito dei danni all’automobile ma non degli oggetti al suo interno». Nonostante la Zed non fosse intenzionata a rimborsare gli oggetti rubati dall’auto, c’era comunque stato un segnale d’apertura nei confronti della famiglia.

«Un’apertura che però si è rivelata fittizia, dato che la Zed tramite il suo legale proprio in questi giorni mi ha fatto sapere che si solleva da ogni responsabilità e respinge i danni. Per questo motivo abbiamo deciso di intraprendere un’azione legale nei suoi confronti. Non è una questione di soldi ma più che altro di principio. Perché io devo pagare 5 euro di parcheggio se non ho nessuno servizio e non sono tutelato in nessun modo? Ritengo sia inaccettabile» conclude Angelo Broi.

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