Avogaria, una nuova stagione per il patrimonio del teatro

La scuola fondata a Venezia da Giovanni Poli tramanda la Commedia dell’Arte e ha la forza di andare avanti anche senza il sostegno delle istituzioni
Di Enrico Tantucci

VENEZIA. «Il mio sogno è uno solo, vedere l’Avogaria continuare nel tempo, oltre la mia persona. Specie dopo la malattia, la struttura vacilla, e ciò non deve accadere, perché l’Avogaria è l’unica scuola esistente in area veneta». Così diceva Giovanni Poli, poco prima di spegnersi, il 18 febbraio 1979. Ma sono passati poco meno di cinquant’anni dalla sua fondazione - nel 1969 - e il Teatro a l’Avogaria è ancora là, a Venezia, “chiesa laica” - come la definiva Poli - negli spazi di Corte Zappa, a proporre spettacoli e a formare nuove generazioni di attori, capaci di interpretare dai testi della Commedia dell’Arte alla scena contemporanea. Un geniale uomo di teatro come Poli - “inventore” di un procedimento artistico basato sul recupero dei classici antichi e moderni, sulla riscoperta della grande tradizione veneta e sulla valorizzazione della drammaturgia contemporanea non c’è più.

Lo scorso anno è scomparsa anche Carla Picozzi Poli, sua compagna di vita e “complice” dall’inizio del suo progetto, tanto da trovare lei la sede per l’Avogaria. Che va avanti imperterrita, con le sue forze e quasi a dispetto delle istituzioni pubbliche venete che pochissimo hanno fatto per valorizzare il suo patrimonio vivo di conoscenza. La direzione artistica è passata da qualche anno nelle mani di Stefano Poli, figlio di Giovanni e Carla, che ne continua la tradizione innovandola. E si sono aperte le iscrizioni ai corsi di recitazione 2015/2016 della scuola di formazione per attori - Recitazione e Pratica Scenica; porta il nome di Giovanni Poli, che considerava necessario affiancare all’attività di produzione quella di formazione.

Dai corsi dell’Avogaria sono usciti registi come Damiano Michieletto e Bepi Morassi, attori come Enzo Turin, Stefania Felicioli, Eleonora Fuser, tra gli altri. Alcuni sono ora ancora nella Scuola dell’Avogaria come insegnanti. «Stefano Pagin ad esempio» spiega Stefano Poli a proposito dei docenti del corso di Recitazione «ha lavorato come attore, tra gli altri, con Lindsay Kemp, il Gruppo della Rocca di Torino e lo Stabile del Veneto. E Stefania Felicioli ha lavorato con registi come De Bosio, Sequi, Scaparro, Cobelli, Proietti, Castri». E Ancora Piermario Vescovo, che insegna Letteratura Teatrale Italiana a Ca’ Foscari è il docente di Storia del Teatro. Cristiana Bertini, ex allieva dell’Avogaria e oggi collaboratrice fissa del Teatro La Fenice, è la docente di Trucco. ra le novità dei corsi di quest'anno, anche un corso in Movimenti dei burattini, affidato a Antonella Zaggia.

L’offerta didattica della Scuola è articolata in due corsi di durata annuale. Il Corso Base fornisce le conoscenze fondamentali dell’arte della recitazione, con la messa in scena durante l’anno di saggi e di uno spettacolo finale. Il Corso di Perfezionamento è dedicato a tutti coloro che hanno già avuto una prima formazione attoriale all’interno di una scuola di recitazione e consisterà nella preparazione per l’allestimento di uno spettacolo diretto dal regista Stefano Pagin. La Scuola offre, inoltre, in ottobre, un Corso Propedeutico gratuito di 8 giorni rivolto a tutti gli aspiranti allievi che, prima di iscriversi ad uno dei Corsi annuali, volessero sperimentare il metodo didattico della Scuola “Giovanni Poli”.

È anche previsto un Laboratorio Teatrale Permanente per adulti che, da novembre a maggio, aiuterà gli allievi ad avvicinarsi a tutto ciò che è relativo alla sfera teatrale, dal gesto alla parola, dalla manipolazione alla relazione con le persone e con lo spazio, permettendo a ognuno di liberare la propria naturale creatività. Anche questo Laboratorio prevede uno spettacolo a conclusione delle lezioni. (www.teatroavogaria.it)

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