Balasso nella nebbia «Ma i miei classici sono come un faro»

Natalino Balasso al Geox di Padova per dieci martedì
PADOVA.
Natalino Balasso con il suo ambizioso progetto Fog Theatre (Teatro della nebbia) terrà banco per dieci martedì consecutivi dal 26 ottobre al 28 dicembre, al Gran Teatro Geox di Padova. L'attore ed autore con la sua compagnia (Andrea Pennacchi, Marta Meneghetti, Liyu Jin, Nicolò Todeschini, Silvia Piovan, Veronica Marchi e Patrizia Laquidara) metterà in scena 10 spettacoli diversi che avranno in comune la rilettura dei classici del teatro da Shakespeare a Eschilo, da Beckett a Ionesco. Il tutto attraverso la lente deformante della comicità. Inoltre, ci saranno anche sketch filmati in stile cinematografico e l'irrompere della realtà attraverso il personaggio di Diego Pilates. Come mai dieci spettacoli diversi? «Volevo utilizzare tanti tipi di testi teatrali classici - spiega Natalino Balasso - e non mi bastava la durata di uno spettacolo solo. L'alternativa avrebbe potuta essere quella di uno spettacolo lungo 8 - 9 ore ma oggi non ci sono più le condizioni per fare una cosa del genere».
Nel suo spettacolo ci saranno i testi teatrali classi ma anche la realtà, vero?
«Ci saranno dei momenti in cui la realtà irromperà nel teatro incontrandosi e scontrandosi con i testi teatrali. Fog Theatre sarà come un faro puntato nella nebbia che di volta in volta isolerà porzioni di realtà. Poi, ci saranno dei momenti di Cine Fog in cui ci saranno delle proiezione di brevi film, scritti e realizzati con i miei attori».
Il personaggio di Diego Pilates che ruolo giocherà?
«E' un personaggio a suo modo misterioso, perché Pilates siamo tutti noi: attori e pubblico. Alla fine, scopriremo di essere tutti dentro la sua mente».
Con il suo spettacolo teatrale del 2004 Ercole in Polesine era già emersa la passione per la rilettura dei classici.
«Nel mio immaginario esiste un ponte che collega il Polesine con la Grecia antica. Poi, credo che sia impossibile leggere i miti greci e non rimanerne affascinati sia perché ci fanno viaggiare con la fantasia e sia perché tratteggiano dei caratteri dell'umanità che sono ancora attuali».
Dopo gli editti bulgari, ora la Rai sta vivendo un caso di censura preventiva con Roberto Saviano.
«E' un problema politico, perché c'è qualcuno che vuole impedire a Saviano di parlare, cercando di impedire la messa in onda di una trasmissione che chiunque vorrebbe fare. La destra vuole impedire a Saviano di andare in onda e la sinistra si vuole impossessare di lui, grazie ad un tipo di politica di stampo prefascista».
Nel suo nuovo spettacolo, ci saranno degli sketches che lei ha scritto per Rai3 ma non sono mai andati in onda, è stato anche lei vittima della censura?
«Non si può parlare di censura politica nel mio caso. La televisione ha paura della gente di teatro che in genere vorrebbe fare le opere teatrali in tivù: una noia mortale. Io, al contrario, avevo proposto di fare una televisione teatralizzata ma sono stato visto come un marziano. Non c'è spazio per proposte del genere in una televisione dove c'è solo uno dice: «Ecco a voi» e intervista gente famosa».
Nei mesi scorsi Daniele Luttazzi è stato accusato di copiare le battute dai più famosi comici americani.
«Se uno copia in modo originale, non vedo dove sia il problema. Niente nasce dal nulla, tutti i grandi si sono ispirati alle opere del passato, compreso Shakespeare. Non esiste l'invenzione artistica dal nulla, c'è sempre un punto di partenza. Mi preoccupa il fatto che ci sia chi sia premurato di attaccare Luttazzi quando era isolato».
Biglietti al sito www.granteatrogeox.com e presso le rivendite.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video