Banditi scatenati a Valsanzibio

GALZIGNANO TERME. Ladri scatenati, tra mercoledì e giovedì, nella frazione di Valsanzibio. Il commando, composto da 3-4 persone munite di un furgone, verso l'una ha preso di mira il magazzino dell'Edileuganea di via Diana, poi è passato nella vicina sede del Golf Club Padova e successivamente in due laboratori in via dell'Artigianato. All'Edileuganea, come racconta il titolare Rainero Turato, i malviventi si sarebbero approvvigionati degli utensili necessari a compiere la scorribanda. «Sono spariti un demolitore, due generatori di corrente, una livella a laser e altro materiale per un valore di circa 10.000 euro», racconta Turato. «Dal filmato delle telecamere di sorveglianza del magazzino, ad agire all'interno del deposito sarebbero stati in due col volto coperto da un passamontagna».
Poi sono passati al Golf Club Padova, che confina con l'Edileuganea. Sembra che l'obiettivo fosse la cassaforte, alla fine hanno dovuto accontentarsi della carne e di altri generi alimentari presenti nella cambusa del ristorante. Attraversata via Valli sono passati nella zona artigianale e sono entrati nei capannoni di due imprese artigiane. Si sono impossessati soprattutto di attrezzi da lavoro. Cercavano anche soldi e si sono fatti gabbare da alcune fotocopie di banconote da 50 euro trovate in un cassetto della scrivania che il titolare dell'Autofficina Sinigaglia Motors di via dell'Artigianato aveva preparato per la festa di carnevale dei suoi figli.
«Sono entrati forzando una finestra sul retro del capannone dove l'illuminazione è scarsa» racconta Massimo Sinigaglia, titolare dell'autofficina specializzata nella messa a punto delle auto da rally. «Hanno messo a soqquadro il capannone, si sono impossessati di strumenti elettronici per la diagnosi dei motori e di chiavi particolari. Stiamo ancora valutando l'ammontare del danno. Questi episodi ti fanno andar via la voglia di lavorare. Non è possibile che questi malviventi si muovano a loro piacere nelle nostre proprietà. Ogni notte faccio un giro con l'auto nelle vicinanze del laboratorio, possono portare un cero a Sant'Antonio che non li ho visti». Ammonterebbe a circa 3.000 euro il valore della refurtiva che sono riusciti ad arraffare nel laboratorio di falegnameria di Ferdinando Giacomin: «Hanno rubato utensili di lavoro (trapani, avvitatori e un seghetto alternativo), quando sono arrivato in ufficio poco prima delle 8 ho trovato tutto buttato per aria».
Gianni Biasetto
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