Rissa con gli sgabelli, droga e schiamazzi: il questore chiude un bar a Padova
Lo stop per 45 giorni all’attività in via Tommaseo 13 deciso dalla Questura in risposta ai fatti di cronaca e ai numerosi esposti dei residenti. Già nel 2023 il locale, gestito da imprenditori cinesi, era stato destinatario di provvedimenti analoghi

Nella serata di venerdì 19 dicembre la Polizia di Stato ha notificato il provvedimento di sospensione della licenza di somministrazione di alimenti e bevande al bar di via Tommaseo 13 a Padova. Il provvedimento, firmato dal Questore della Provincia di Padova Marco Odorisio, dispone la chiusura dell’attività per 45 giorni.
La decisione è maturata a seguito di numerosi episodi che, nel tempo, hanno compromesso la tranquillità e la sicurezza pubblica della zona, oltre a evidenziare criticità legate allo spaccio di sostanze stupefacenti e all’abuso di alcol. La Divisione di Polizia Amministrativa della Questura ha esaminato l’attività del locale nel corso dell’ultimo anno, avviando un’istruttoria che si è conclusa con l’adozione del provvedimento e la sua notifica al titolare, di nazionalità cinese.
La sospensione rappresenta anche una risposta ai numerosi esposti presentati dai residenti, che da tempo segnalavano una situazione di degrado e insicurezza dovuta alla presenza abituale di persone considerate moleste e spesso in evidente stato di alterazione da alcol.
L’episodio più recente risale al 17 dicembre, quando, intorno alle 20.40, tre avventori del bar sono rimasti coinvolti in una violenta rissa scoppiata al termine di una discussione durante una partita di videopoker. Dopo essersi colpiti con calci e pugni, i contendenti hanno utilizzato sgabelli, bottiglie di vetro e altri oggetti presenti nel locale. Alla rissa hanno partecipato cittadini provenienti da Gambia, Cina, Nigeria e Costa d’Avorio, il tutto in presenza di tre minori, il più grande dei quali non superava gli undici anni. Gli accertamenti della Polizia sono stati resi difficoltosi anche dall’impossibilità di comunicare efficacemente con la titolare, che non parlava italiano.
Oltre a questo episodio, nel corso dei controlli precedenti è emerso che il locale era abitualmente frequentato da persone con precedenti per reati contro la persona, contro il patrimonio e in materia di stupefacenti. In tale contesto, a fine gennaio, la Polizia di Stato aveva arrestato un cittadino gambiano sorpreso davanti al bar mentre attendeva potenziali acquirenti: l’uomo era stato trovato in possesso di hashish e marijuana già pronte per la vendita.
Il bar era già stato oggetto di provvedimenti analoghi nel 2023, quando il Questore di Padova aveva disposto due sospensioni della licenza, una di 15 e una di 30 giorni. La prima era scattata dopo un intervento del 18 gennaio, durante il quale era stato arrestato un cittadino tunisino in possesso di 10 dosi di cocaina e 6 di eroina, mentre un minore della stessa nazionalità era stato denunciato per il possesso di 9 dosi di cocaina. La seconda sospensione, di 30 giorni, era invece seguita all’arresto, nell’agosto dello stesso anno, di due cittadini tunisini che per due giorni consecutivi avevano spacciato cocaina davanti al locale, utilizzandolo come punto di ritrovo e luogo di contrattazione con i clienti.
Il bar è gestito da cittadini di origine cinese che non hanno aderito al protocollo d’intesa sulla prevenzione di atti illegali e situazioni di pericolo per l’ordine e la sicurezza pubblica, sottoscritto il 22 ottobre 2025 tra le autorità locali e le associazioni di categoria dei pubblici esercizi. Il protocollo prevede l’impegno degli esercenti ad adottare misure preventive e a collaborare con le forze dell’ordine.
Alla luce della gravità complessiva dei fatti accertati, il Questore Marco Odorisio, al termine dell’istruttoria condotta dalla Divisione di Polizia Amministrativa, ha disposto la sospensione della licenza del locale per 45 giorni.
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