Barchessa Cesarotti dal restauro nasce un polo per i giovani

SELVAZZANO. La barchessa e il parco romantico all’inglese di Villa Cesarotti da ieri sono tornati in uso ai selvazzanesi grazie a un restauro costato circa un milione di euro, per la metà finanziato dalla Fondazione Cariparo. La dependance del prestigioso edificio oggi sede dell’Anci Veneto, dove lo scrittore Melchiorre Cesarotti ospitò Madame de Stael, Vittorio Alfieri, Ippolito Pindemonte e di dice anche Ugo Foscolo, è diventata uno spazio aggregativo per i giovani. Dispone di una sala multimediale insonorizzata per la musica, una sala polivalente per piccoli convegni e laboratori d’arte e di un’aula studio. Nei nuovi locali da domani ci saranno gli sportelli Informagiovani, Informalavoro e Informaeuropa. «Quando nel 2009 abbiamo presentato il programma elettorale i giovani di Selvazzano hanno preteso che sottoscrivessi l’impegno a restaurare questo fabbricato e a destinarlo a loro» ha detto il sindaco Enoch Soranzo prima del taglio del nastro. «I giovani avevano ragione a pretendere che fosse messo nero su bianco perché non si fidavano più delle promesse della politica. Oggi la Barchessa, che rappresenta un pezzo di storia del nostro comune, non torna a una famiglia com’era fino ai primi dell’Ottocento, ma a tutti i cittadini di Selvazznao». Quello di Soranzo per certi versi è stato il discorso di commiato dopo cinque anni di amministrazione. Il sindaco a un certo punto del suo intervento ha affermato: «Concedetemi qualche minuto in più per ingraziare chi mi è stato vicino in questi anni, poi non mi vedrete più»: parole che di primo acchito hanno tolto il fiato ai suoi più stretti collaboratori presenti all’inaugurazione, perché sono state interpretate come la rinuncia del sindaco a candidarsi per un secondo mandato. «Se non c’è Enoch non ci siamo neanche noi» ha detto un imbarazzato vicesindaco Giacomo Rodighiero. Anche il presidente del consiglio comunale Bruno Natale è rimasto basito: «Noi siamo una famiglia prima ancora che un’amministrazione, senza Soranzo tutto cambia». Ma l’equivoco è durato lo spazio di un’ora, quando Soranzo ha chiarito il significato di quel «poi non mi vedrete più»: «Con la consegna alla città della Barchessa abbiamo concluso il nostro impegno elettorale con i cittadini, ha spiegato, «abbiamo realizzato opere per oltre 30 milioni di euro. Volevo dire che era la mia ultima apparizione pubblica da sindaco in questo mandato. Nei prossimi giorni valuteremo con le liste che mi sostengono il da farsi. Devo vagliare alcune richieste di far parte del nostro progetto di “Selvazzano libera” di realtà civiche vicine al mondo dell’associazionismo». Insomma pare proprio che Soranzo alle prossime comunali ci sarà.
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