Bardelle, gli amici lo aspettano per l’addio

Tra oggi e domani dovrebbe rientrare la salma di Nicola Bardelle. L’investitore svizzero rischia l’accusa di omicidio colposo
- Nicola Bardelle
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Forse oggi o addirittura domani l’autorità giudiziaria francese darà il nullaosta per il ritorno in Italia e la sepoltura della salma di Nicola Bardelle, l’imprenditore del jeans di lusso che venerdì, appena dopo mezzogiorno, lungo la strada regionale diretta da Cannes a Saint Tropez (appena trentadue chilometri) è morto con il suo scooter schiantatosi contro l’auto di un turista elvetico dopo un sorpasso. Eppure Nicola Bardelle non avrebbe dovuto essere in sella a quella Vespa 125: il mezzo con il quale si muoveva spesso sulle strade della Costa Azzurra è una Yamaha T-Mas. Ma la sua moto, nell’ultima settimana, è rimasta parcheggiata in garage perché non era ancora in regola con il tagliando della revisione. Chissà se il destino sarebbe stato diverso. In settimana sarà celebrato il funerale, la data non è ancora stata fissata anche se si ipotizza mercoledì forse nel paese di famiglia, Pontelongo. Ieri, nonostante il lutto e il dolore, è rimasto aperto il negozio “Jacob Cohën” in avenue Foch inaugurato qualche mese fa a Saint Tropez e seguito in prima persona da Nicola che non “dimenticava” il lavoro anche nei rarissimi momenti di vacanza trascorsi con la moglie Jennifer, ex giornalista, e i due figlioletti di quattro e due anni. Va avanti l’inchiesta della Gendarmeria: l’automobilista svizzero rischia l’accusa di omicidio colposo.

Intanto sia gli amici che i colleghi di lavoro continuano a divulgare particolari inediti sulle ultime scelte aziendali e sulle prospettive della Giada spa, con sede ad Adria ( 124 dipendenti, quasi tutte donne), proprietaria anche del marchio di prestigio Jacob Cohën, creato nel 1985 dal padre Adolfo, detto Tato, fondatore del gruppo Americanino assieme a Gegè Schiena e rilanciato alla grande in tutto il mondo dal figlio (unico) Nicola.

Oltre all’apertura dello store nella cittadina costiera resa famosa dagli anni ’60 da Brigitte Bardot, Nicola Bardelle aveva progettato di aprire altri due negozi monomarca: uno a Londra, nella centralissima zona dedicata al commercio di Oxford Street, e il secondo a New York, nel cuore di Manhattan. Comunque sempre all’estero, non in Italia.

In città lo piangono anche i titolari dei tanti locali dove pranzava e cenava, spesso con tutta la famiglia, tra cui i gestori de le Calandre, il Belle Parti, Box, Pe Pen e Pago Pago.

«Da noi veniva solo per mangiare la nostra vera pizza alla napoletana», racconta Gaetano Cretella, «era da solo oppure con la moglie Jennifer e i due bambini cui era legatissimo. Gli piacevano molto le pizze Donna Sofia, intitolata alla Loren, e la Regina, con la mozzarella di bufala fresca». Nicola, un uomo di successo nel lavoro, un uomo semplice nella sua vita privata.

Felice Paduano

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