Baruffe amare in famiglia «Normale controversia»

La gestione attuale del bar-pasticceria Graziati, il locale di piazza dei Frutti fondato, nel 1919, appena dopo la fine della prima guerra mondiale, da Giorgio Graziati, noto anche per la produzione della più buona “Millefoglie” della città, è finita in tribunale all'interno di una vicenda legale, i cui contorni sono ancora da definire, ma sembrano essere tutti relegati all'interno di una diatriba familiare che andrebbe avanti da parecchi anni.
Maria Luisa Graziati, infatti, zia del nipote Fabrizio, attraverso lo studio degli avvocati Antonio e Francesco Lovisetto, ha depositato alla cancelleria del tribunale civile un ricorso d'urgenza, in cui chiede la revoca del ruolo di socio accomandatario al nipote Fabrizio Graziati perché, negli ultimi anni, avrebbe preso da solo gravi decisioni.
Decisioni che avrebbero recato alla gestione attuale gravi danni sia come immagine complessiva del locale, conosciuto anche fuori città ed in tutto il Veneto, il titolare è anche vice-presidente dell'Appe (Associazione Pubblici Esercizi) e sia come andamento economico generale.
Nell’ambito del ricorso viene chiesto anche un risarcimento danni non ancora quantificato.
In pratica Fabrizio Graziati è acccusato di aver interrotto il servizio catering, di aver acceso mutui con una banca e di aver tenuto nascosti i bilanci annuali dal 2009 ad oggi.
Immediata la risposta di Fabrizio. «Siamo davanti ad una normalissima controversia economica familiare, simile a tante altre, dove non c'è niente di drammatico. Sto seguendo da vicino gli sviluppi del ricorso senza alcun patema d'animo».
( f.pad.)
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