«Bastione Impossibile, il segno della strage»

Via ai lavori di restauro della struttura di via Bronzetti: «Bombardata nel 1944, in un anno diventerà museo delle Mura»
Elvira Scigliano
MALFITANO-AGENZIA BIANCHI- PADOVA- SOPRALLUOGO BASTIONE IMPOSSIBILE
MALFITANO-AGENZIA BIANCHI- PADOVA- SOPRALLUOGO BASTIONE IMPOSSIBILE



Il Bastione Impossibile non è una tappa qualsiasi del grande percorso di recupero della cinta muraria cinquecentesca che per secoli ha protetto Padova. Con 11 chilometri, 20 bastioni e cinque porte superstiti, le Mura rinascimentali rappresentano il più grande monumento della città. Eppure ancora molti padovani ne ignorano l’esistenza. Ieri mattina il vicesindaco Andrea Micalizzi, con delega ai lavori pubblici, ha inaugurato il cantiere restauro di un bastione che è parte della storia della città.

IMPOSSIBILE DA ESPUGNARE

Il cantiere fa parte di un progetto più esteso, che comprende otto interventi tesi a restituire ai cittadini un nodo identitario che caratterizza la città del Santo dal punto di vista urbano, turistico e culturale. Il Bastione Impossibile è probabilmente uno dei segmenti che possono essere considerati più “sentimentali” per la città. A partire dal nome: «Impossibile – sottolinea Fabio Bordignon, del Comitato Mura – proprio perché non c’era modo di espugnarlo. Ma anche il più “sfortunato”, l’unico che subì ben due bombardamenti. Il primo, da parte dei francesi in ritirata dalla città nel 1801, quando minarono le difese padovane. Il secondo, tristemente noto, nella seconda guerra mondiale: l’8 febbraio 1944 una bomba cadde accidentalmente sul bastione che era usato proprio come rifugio dai padovani, uccidendo più di 200 persone». Non solo storia, ma anche memoria dunque: il foro sulla volta, ancora oggi perfettamente visibile, sarà mantenuto e trasformato in lucernario, mentre gli spazi interni diventeranno una delle “stazioni” del museo, allestita con sistemi di proiezione che racconteranno ai visitatori la storia di quella porzione delle mura e la tragica vicenda del bombardamento.

OLTRE UN ANNO DI LAVORI

Questo è solo uno degli interventi affidati all’impresa veneziana Lares, specializzata in diagnostica, conservazione e restauro, che lavorerà per oltre un anno. Sarà restaurata e consolidata inoltre la parte muraria verso via Bronzetti che in alcuni punti evidenzia alcuni crolli ma soprattutto sarà recuperata la parte ipogea: i grandi stanzoni sotterranei, che nel ’500 ospitavano i cannoni di difesa, durante la guerra furono rifugio antiaereo. Nella parte più interna che dà su via Raggio di Sole invece sarà ricostruita una delle due aule elioterapiche (l’altra è già stata restaurata ed è ben visibile con la sua magnifica terrazza) e le mura saranno liberate dai riporti in terra e rese visibili nella loro conformazione originaria.

«Il Bastione Impossibile è uno dei luoghi più suggestivi di questo straordinario viaggio di restauro che porterà alla realizzazione del Museo delle Mura – spiega Micalizzi – Con questo cantiere continua il nostro lavoro, questo in particolare narra più di una pagina della storia e della memoria della nostra città. Qui ci fu un bombardamento con moltissime vittime durante l’ultima guerra perché le Mura erano considerate un buon luogo di riparo. Questo evento fa parte della storia della città e nell’operazione di restauro si recupera anche questa memoria per cui anche i segni della bomba saranno conservati. Così un altro luogo ricco di storia e di bellezza verrà riconsegnato alla città. Non solo: presto partirà anche l’operazione di nuova illuminazione complessiva di tutta la cinta, che diventerà finalmente un grande e unico monumento della città». —

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