Bcc Piove offre 4 milioni a sostegno dell’agricoltura
Un fondo straordinario di 4 milioni di euro a beneficio degli agricoltori. Lo annuncia a Banca di Credito Cooperativo di Piove di Sacco.
E’ un prestito di conduzione con rilascio di cambiale agraria, della durata di 12 mesi, per un importo massimo erogabile di 50 mila euro, rapportato alle dimensioni e alla tipologia del richiedente.
Il tasso per i soci della Bcc è del 3,50% anticipato (4% per i non soci); spese fisse di istruttoria: 100 euro e validità dell’operazione fino 30 settembre (salvo esaurimento del plafond).
Inoltre la Bcc di Piove ha deliberato una moratoria «straordinaria» di un anno sulle operazioni di mutuo finalizzate al sostegno di investimenti produttivi nell’impresa agricola.
«Siamo pienamente consapevoli» spiega Leonardo Toson, presidente della banca della Saccisica, «del momento particolarmente difficile che stanno vivendo gli operatori agricoli del territorio. Alla generalizzata crisi in atto, si è ora aggiunto un andamento meteorologico negativo che, a causa della carenza di precipitazioni, sta mettendo a dura prova tutto il comporto, che rischia ingenti danni nei quantitativi produttivi. L’area in cui opera la nostra Bcc tra Padova e Chioggia è particolarmente interessata da questa contingenza; di conseguenza, abbiamo deciso di procedere immediatamente ad alcune iniziative che sostengano il mondo agricolo così duramente provato».
Il perdurare dell’assenza di pioggia che caratterizza quest’estate, sta mettendo in ginocchio il settore primario dell’economia padovana. La siccità sta riducendo del 30-40% la produzione, in particolare di mais, soia e barbabietole. Agricoltori, allevatori, ma anche viticoltori con le loro associazioni di categoria esprimono grande preoccupazione per la situazione attuale e per l’immediato futuro.
Tra le zone maggiormente colpite del Veneto spiccano, da questo punto di vista, la Bassa padovana e la Saccisica, oltre naturalmente alle aree caratterizzate dalle coltivazioni orticole tipiche del bacino lagunare di Chioggia.
I danni maggiori riguardano soprattutto la coltura del mais e in generale dei seminativi, come la soia e le barbabietole. Nella aree che hanno maggiormente patito la mancanza di acqua, il granoturco non è andato in fioritura, determinando una forte perdita della produzione.
Secondo una stima della Confederazione italiana agricoltori, i danni per il settore rurale ammonterebbero già ad oltre 250 milioni di euro. La Coldiretti, da parte sua, ha già sollecitato l’intervento delle autorità regionali. In tale contesto è realistico prevedere la dichiarazione di «stato di calamità naturale».
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