Bici, a Padova un incidente al giorno: ora multe agli indisciplinati

PADOVA. Meno incidenti in bicicletta in alcune zone calde, ma sempre troppi: ben 374 nel 2013, più di uno al giorno. Sono i numeri forniti dalla Polizia Municipale che ha già pronto un piano di prevenzione contro i ciclisti indisciplinati: verranno potenziati i controlli e scatteranno le multe per tutti i trasgressori. Tra le maggiori infrazioni rilevate, che sono anche causa di sinistri, ci sono i passaggi con il semaforo rosso, i fuori pista ciclabile e le “gitarelle” sui marciapiedi, che provocano spesso scontri con pedoni. E poi c’è chi gira con bici senza fanalino. «Faremo controlli mirati», ha annunciato il comandante Lorenzo Panizzolo, «Finora abbiamo elevato alcune multe, ma saremo ancora più presenti cercando anche di sensibilizzare le persone attraverso un approccio positivo».
A Padova sono censite circa 30 mila biciclette, ma probabilmente sono molte di più, considerati i 60mila studenti che si muovono quasi tutti sui pedali. Tra le vie più insicure della città, dove avvengono più incidenti, quest’anno c’è via Facciolati con ben 16 sinistri con protagonisti i ciclisti. Nel 2012 la maglia nera era toccata a via Aspetti con 20 incidenti, oggi scesi a 12, così come in via Venezia. Qualche posto sotto figurano: Corso Milano con 11, Via dei Colli con 10, via Chiesanuova e via Gattamelata con 8 (dimezzati rispetto al 2012, quando gli incidenti erano stati 16), e poi via Plebiscito, via Cavallotti con 7 e quindi a scendere ai 6 di via Pontevigodarzere, via Sorio, via Sarpi, via Vicenza, via Falloppio, via Cernaia, via delle Cave, via Friburgo e via Sanmicheli e ai 5 di via Callegari, via Tommaseo, via Vigonovese, via Bronzetti e via Vittorio Veneto.
Il centro storico sembra quindi l’area più sicura, sia perché alcune zone non sono percorribili in bicicletta, sia perché le vie in cui avvengono più sinistri sono solitamente le grandi arterie stradali di traffico, dove i punti più critici sono sempre in corrispondenza degli attraversamenti ciclo-pedonali.
Quasi tutto il centro storico, nonostante l’alto numero di spostamenti in bici, rimane fuori dalla zona rossa. «Se analizziamo la sinistrosità per via, quelle che erano al top nel 2012 non lo sono più l’anno successivo», ha proseguito il comandante, «Parlo, solo per citarne alcune, di via Tiziano Aspetti, via Gattamelata, via del Plebiscito e questo è un buon risultato, frutto di educazione, sorveglianza, prevenzione. Ma non basta ancora».
Nel frattempo però in altre vie sono aumentati gli incidenti (via Facciolati +4, corso Milano e via dei Colli +3). Considerati i 162 chilometri di pista ciclabile presenti in città, i numeri tengono accesa comunque la spia di allarme.
«Negli ultimi anni», ha evidenziato l’assessore alla sicurezza, Marco Carrai, «l’amministrazione ha investito realizzando percorsi ciclopedonali, ma è arrivato il momento di investire di più perché la pericolosità è purtroppo ancora troppo elevata. Questo è un impegno che possiamo sviluppare su due fronti: repressione ed educazione dei ciclisti volta alla prevenzione».
«Ciclisti e automobilisti si accusano reciprocamente», ha affermato il commissario della polizia locale Ivano Bodo, «Tutto sommato però le conseguenze sono spesso lievi, però questo non deve creare un alibi. Automobilisti e ciclisti devono rispettarsi di più e rispettare innanzitutto il codice della strada». Sulla pericolosità delle strade per i ciclisti c’è però anche un rapporto di Legambiente che ha individuato i pericoli per chi sceglie la due ruote. Buche, piste ciclabili interrotte, rotonde “difficili” sono solo alcuni dei problemi con i quali si misurano quotidianamente i ciclisti. Tanto che, sulla questione, l’associazione ha chiesto e ottenuto l’apertura di un tavolo di confronto con il Comune.
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