Biglietto fantasma il tabaccaio chiude ma non si rassegna

VILLANOVA. Un mistero irrisolto che dura da quasi 4 anni. È quello del gratta e vinci “scomparso” prima di arrivare in tabaccheria con il titolare, oggi ormai ex, che non molla e continua la sua battaglia legale per sape a tutti i costi dove sia finito e soprattutto se si trattasse di un tagliando vincente. La vicenda risale al 7 dicembre 2015 quando alla tabaccheria ricevitoria Falò di Murelle, gestita da Fausto Desirò di Arzergrande, arriva un pacco con 30 gratta e vinci “50 X” da 10 euro. Convalidata la consegna, succede l'imprevedibile: nella vendita dei primi biglietti di quella partita un cliente chiede dal blocchetto un tagliando che invece non c’è.
La circostanza viene subito segnalata dall'esercente alla Lottomatica ma, non ricevendo risposta, Desirò inizia con le diffide che poi diventano esposti alla Procura e richieste di accesso agli atti all'Agenzia delle dogane e dei monopoli e alla Lottomatica. Dopo qualche tempo, e molti solleciti, Lottomatica rimborsa il valore del biglietto, precisando di non essere in possesso della matrice. Se a quel biglietto fosse collegata una vincita non è dato sapere. Tramite il proprio legale Disarò si è opposto a tutte le richieste di archiviazione del caso da parte del Pm di turno, chiedendo ripetutamente indagini suppletive.
«Abbiamo chiesto», ha spiegato l’avvocato Omar Bottaro, «di partecipare con nostri consulenti tecnici a una nuova ricostruzione informatica del biglietto a garanzia dell’operazione. Siamo in attesa della notifica della decisione del gip».
«Non capisco la riluttanza della Procura», conclude perplesso Desirò, che non si dà pace sia per una questione di principio sia per un eventuale risarcimento legato al mancato beneficio che la possibile vincita avrebbe potuto portare alla sua attività. « Basterebbe così poco per arrivare alla verità». —
Alessandro Cesarato
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