Biogas dalle bietole per lo zuccherificio

In funzione l’impianto che fornisce energia allo stabilimento riciclando gli scarti della lavorazione

PONTELONGO. Produrre energia dal biogas ricavato dal recupero dei sottoprodotti della lavorazione delle barbabietole? Ora è possibile grazie al nuovo impianto realizzato da Coprob e inaugurato ufficialmente con una conferenza nella sede municipale di Villa Foscarini.

La Cooperativa, leader italiano nel settore bieticolo-saccarifero con il 65% della produzione nazionale e che commercializza l’unico zucchero 100% italiano, è impegnata a consolidare ulteriormente la propria filiera diversificando anche nel settore della produzione di energia da fonti rinnovabili. L’impianto è stato realizzato in un terreno sul retro dello zuccherificio, in corrispondenza dell’argine del Bacchiglione. Sarà alimentato da oltre 21 mila tonnellate di polpe ottenute dalle barbabietole lavorate dallo zuccherificio con il recupero dei sottoprodotti che favorirà la continuità produttiva della barbabietola stessa.

La potenza di 1 Mw non basterà certo a coprire il fabbisogno energetico dello stabilimento, che consuma venti volte tanto, ma rappresenta il tassello di un progetto su larga scala su cui Coprob sta puntando molto. Oltre a quello locale, infatti, Coprob ha realizzato altri due biogas (a Minerbio e a Finale Emilia) investendo complessivamente circa 18 milioni di euro. Per non parlare di due centrali a biomasse da 12,5 Mw da realizzarsi, in collaborazione con Enel Green Power, riconvertendo gli stabilimenti di Porto Viro e Finale Emilia.

Presentando l’impianto insieme al sindaco Fiorella Canova, all’assessore regionale Maurizio Conte e a quello provinciale Mauro Fecchio, il presidente di Coprob Stefano Gallerani ha sottolineato: «Mentre siamo impegnati a consolidare la nostra filiera, per la quale chiediamo alle istituzioni locali e nazionali la dovuta attenzione, iniziamo a raccogliere i frutti della strategia di diversificazione».

Anche i benefici ambientali sono numerosi, in primis dalla riduzione del consumo di metano e la diminuzione di emissione in atmosfera di anidride carbonica. Inoltre non ci sarà movimentazione di camion visto che il biogas è adiacente allo zuccherificio. «Non si tratta di trovare alternative alla produzione di barbabietole» ha continuato Gallerani, «ma valorizzare sempre più questo prodotto. La strategia di approvvigionamento degli impianti punta al recupero del sottoprodotto evitando il più possibile l’occupazione del suolo con culture dedicate».

Alessandro Cesarato

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