Blitz in due tomaifici Trovato clandestino che lavorava in nero

NOVENTA PADOVANA. Un’ispezione a sorpresa è stata fatta ieri a mezzogiorno in due tomaifici dell’Oltrebrenta, il primo in via Salata, l’altro in via Montello. I carabinieri della stazione di Noventa hanno supportato l’operazione messa in atto dall’Ispettorato del lavoro su un progetto del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali e denominato, appunto, “Progetto Marco Polo” perché rivolto a laboratori cinesi. In calendario il controllo di tutti i documenti con l’identificazione delle persone impiegate nei laboratori e la verifica delle condizioni degli ambienti di lavoro per constatarne l’effettiva idoneità. Insieme al le pattuglie del comandante Ezio Callegaro e gli ispettori ministeriali c’erano anche gli operatori di Inps, Inail, Spisal dell’Usl 16 e i mediatori culturali inviati da Mestre. Nei due obiettivi individuati da sottoporre a controllo mirato, il primo, il laboratorio di via Salata, è risultato negativo. Tutti i cinque lavoratori cinesi trovati chini sulle macchine da cucire erano in regola; addirittura i locali che li ospitavano erano rinfrescati da un condizionatore d’aria.
Nel laboratorio di via Montello, invece, gli ispettori hanno trovato nove cittadini cinesi al lavoro, di cui uno in nero, privo di documenti e clandestino. Il lavoratore è stato identificato e denunciato in stato di libertà per violazione della legge sull’immigrazione clandestina. Denunciato anche il titolare del tomaificio, due i reati che gli sono contestati: l’aver occupato in nero un lavoratore e l’aver dato ospitalità a un clandestino. Nel laboratorio di via Montello niente aria condizionata e finestre piccole e non tutte aperte, il che comportava un certo disagio considerate l’elevate temperatura. In compenso è in arrivo una maxi sanzione da parte degli enti ispettivi per le violazioni riscontrate. L’operazione non contemplava l’ispezione della parte di edificio adibito a residenza, ma solo dell’ambiente lavorativo. Verifiche e controlli amministrativi sono stati avviati a cura del personale ispettivo, operazioni che necessitano del tempo necessario per l’incrocio dei dati nei relativi data base. Sono state pure verificate le condizioni igienico-sanitarie dei laboratori e il materiale usato nella lavorazione, e non sarebbero del tutto a norma. Il lavoro è proseguito l’intero pomeriggio nella caserma dei carabinieri con la redazione dei verbali .
Giusy Andreoli
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