Bocciata l'archiviazione
Il gip Fino ordina una perizia. Due gli indagati

IL TECNICO Simone Lazzarini aveva 35 anni quando è morto
Non finirà in archivio l'inchiesta sulla tragica morte di Simone Lazzarini, il tecnico trentacinquenne della Due.Bi Ascensori, schiacciato dal montacarichi di un ascensore durante un intervento di manutenzione nel condominio «Rosa» del Peep di via Luxardo a Torre. Era la mattina del 15 settembre 2009. Il gip padovano Mariella Fino ha bocciato la richiesta di archiviazione del procedimento presentata dal pubblico ministero Emma Ferrero il 2 marzo scorso, accogliendo in piano l'opposizione formulata dal penalista Giorgio Gargiulo con il collega Marco Paggi, i legali di parte civile che assistono la vedova Elena Peruzzo con le due figliolette di 5 e 8 anni, oltre alla sorella Federica Lazzarini. Di più. Il gip Fino ha ordinato al pubblico ministero di affidare a un esperto una consulenza tecnica per verificare se l'incidente fosse evitabile. «L'infortunio mortale - scrive il giudice - è stato ricondotto causalmente a errore del lavoratore durante le operazioni di ripristino della funzionalità di un ascensore: si tratta di un evento non abnorme ma prevedibile e rientrante... tra i rischi che il datore di lavoro è tenuto contenere sia con un'adeguata formazione che con la predisposizione di idonee procedure e la fornitura di attrezzature sicure». Inoltre per il giudice «non risulta sufficientemente chiarito e deve essere approfondito il punto della evitabilità dell'evento, tenendo conto degli opposti e inconciliabili pareri forniti dalle parti...». In particolare dovrà essere approfondito se il documento di valutazione dei rischi - che ogni azienda è tenuta a predisporre - indicava anche tutte le misure idonee e necessarie per non mettere in pericolo la sicurezza dei dipendenti. Nel registro degli indagati per omicidio colposo sono finiti i due titolari della Due.Bi Ascensori con sede ad Albignasego in via Da Zara, i fratelli Paolo Basso, 49 anni, e Claudio Basso, 41, entrambi di Padova. Simone Lazzarini viveva a Padova in via Chiesanuova 248/a e da 15 anni era un tecnico degli impianti di elevazione con patentino. Nel condominio di Torre era arrivato intorno alle 9: venti minuti più tardi era stata un'inquilina ad accorgersi del suo corpo steso sul pianerottolo del piano terra, le gambe allungate sul pavimento, il resto del corpo inghiottito dal vano dell'ascensore. Un vano all'interno del quale Simone aveva allungato la testa per verifiche tecniche. E il montacarichi, d'improvviso, gli era piombato addosso.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova
Leggi anche
Video