Boeri scriverà il nuovo Prg «Padova può diventare attrattiva a livello globale»

Il noto architetto milanese ieri ha incontrato in videochat il sindaco e gli assessori per iniziare la redazione del Piano degli interventi



«Il nuovo Piano degli interventi aiuterà il Comune a costruire la carta d’identità futura di Padova. Una città straordinaria e con una mirabile storia che oggi, in un momento in cui le metropoli risentono delle conseguenze e delle paure ereditate dalla pandemia, ha grandi opportunità per diventare ancor più attrattiva nel contesto italiano e internazionale». Così Stefano Boeri, l’architetto milanese noto in tutto il mondo per il suo “bosco verticale”, ha commentato la prima riunione ieri mattina con il sindaco Sergio Giordani, il vicesindaco Andrea Micalizzi e l’assessore all’urbanistica Andrea Ragona, per la redazione del Piano degli interventi, in pratica l’aggiornamento del vecchio Prg. Un incarico che si è conquistato vincendo la gara d’appalto in team con lo studio bolognese Mate.

Al centro della progettualità ci sarà, per volere dell’amministrazione, la questione dello stop al consumo di suolo e della rigenerazione urbana con il recupero di veri e propri “buchi eri” esistenti a Padova come l’ex Ifip, il Pp1 e altri, ma anche di enormi spazi oggi vuoti come l’ex area dell’ospedale a Padova Ovest, le caserme Prandina, Romagnoli e Piave. E infine il tanto auspicato ridisegno della zona stazione.

«È un’opportunità importante per disegnare una città più a misura d’uomo, più sostenibile e più smart», chiarisce il sindaco Sergio Giordani. «La partecipazione dei cittadini, la semplificazione normativa e l’aumento dell’attrattività della città saranno parti integranti di questo percorso».

«La redazione del nuovo Piano è un’occasione fondamentale per ridisegnare Padova in chiave sostenibile: in senso ambientale, economico e sociale», ha commentato anche il neo-assessore all’urbanistica Andrea Ragona, che non tradisce le sue origini in Legambiente.

«Abbiamo parlato di un nuovo ruolo per le periferie che stiamo già immaginando come nuove centralità con servizi di vicinato e funzioni strategiche. Un esempio è la Stanga e via Anelli con la nuova questura che sarà un’occasione di rigenerazione non solo urbana ma anche economica e sociale, portando nuovo interesse e aumentando i valori delle proprietà nell’area», osserva il vicesindaco Andrea Micalizzi, che gestisce la delega alle infrastrutture e ai lavori pubblici. «Una Padova che si deve sviluppare intorno ai propri luoghi di natura come l’anello fluviale, e i grandi parchi cittadini a cominciare dal Basso Isonzo, Iris, Guizza e molti altri».

Infine Raffaele Gerometta, presidente di Mate: «È necessario oggi recuperare la capacità da parte dell’urbanistica, e quindi della dimensione amministrativa, di essere parte attiva nella forma del territorio e nelle dinamiche socio-economiche attraverso soluzioni nuove di pianificazione che permettano a Padova di proiettarsi, nei decenni a venire, verso la levatura di realtà metropolitana che le compete».

A questo seguiranno anche altri incontri, sia con i tecnici comunali che direttamente con portatori di interesse e cittadini. L’obiettivo è completare il lavoro, per poi presentarlo alla città e farlo approvare al consiglio comunale, nel giro di un anno. —

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