Bonifica dell’ex sede Ala Zignago: smaltite 37 tonnellate di amianto

Si chiude la decontaminazione della zona di via Pioveghetto: è costata 24 mila euro. L’assessore Zan: «Siamo l’unica città italiana che dona un kit per bonificare piccole aree private»

PADOVA. Si è conclusa dopo un anno, tra procedura amministrativa e lavori sul campo, la bonifica dell’amianto dell’ex stabilimento Ala Zignago in via Pioveghetto 26, zona Padova 2000. L’intervento, su sollecitazione dell’assessore all’ambiente Alessandro Zan (Sel) è stato eseguito dai tecnici di NestAmbiente (costola operativa in campo ambientale del gruppo AcegasAps).

L’operazione, su 2.200 metri quadrati, è costata 24 mila euro, pagati dalla società proprietaria dell’area, la salentina Progetto Veneto di Castellammare (Salerno). Sono state smaltite e rese innocue 37 tonnellate di amianto. La struttura, ex fabbrica che produceva latte e formaggi, è stata dimessa ormai 10 anni fa. Proprio nel cuore di Padova 2000, un rione demograficamente e urbanisticamente cresciuto proprio nell’ultimo decennio, era considerata una ferita lacerante che, oltretutto, avrebbe potuto mettere a rischio la salute degli abitanti.

«Precisiamo subito», scandisce l’esponente di Sinistra Ecologica e Libertà, «che le condizioni dell’amianto non determinavano una situazione di pericolo. Tuttavia sappiamo che questo materiale può diventare pericoloso nel corso degli anni perché può degradarsi e, quindi, sfibrarsi rilasciando nell’aria particelle che è stato dimostrato sono cancerogene». L’amianto è stato dunque inertizzato, incapsulato e smaltito dai tecnici di NestAmbiente «con la piena collaborazione della società proprietaria», precisa l’assessore. Inoltre «un ruolo importante nell’operazione», precisa Zan, «è stato svolto dai comitati dei residenti che hanno da subito collaborato con il Comune stimolando e contribuendo al buon esito dell'iniziativa ambientale. Per noi i residenti sono delle preziose sentinelle del territorio». In città, aggiunge, «ci sono ancora zone, soprattutto in Zona Industriale, in cui l’eternit (il cemento amianto) è presente. Si tratta di aree che monitoriamo costantemente e che, ad oggi, non presentano rischi ambientali e quindi pericolo per la salute». Mentre ampi passi sono stati fatti per le case e i fabbricati residenziali. Prima di tutto perché Padova è l’unica città in Italia che mette a disposizione un kit gratuito (in quanto già pagato nella tassa per i rifiuti che, per inciso, è una delle più basse in Veneto) per bonificare l’amianto per piccole realtà: nel kit c’è tutto l’occorrente (tuta, mascherina, guanti, sostanza inertizzante, ovvero una vernice che “congela” l’amianto e ne permette la rimozione) per bonificare 750 chilogrammi di amianto (trasporto compreso), pari a 50 metri quadrati, ovvero quanto 2 garage di media misura. Se invece l’intervento richiede i tecnici perché si tratta di grandi strutture, si paga solo la manodopera, 100-200 euro al massimo. Le richieste nel 2011 «sono state circa 200», riferisce Sandro Ruzzon, di NestAmbiente, «che si sommano ai 300 interventi eseguiti dai nostri tecnici su un totale di 700 operazioni tra Padova, Gorizia e Trieste. Indubbiamente in città c’è una sensibilità virtuosa».

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