Boom al corso per fare la badante

Adesioni record: molti padovani in cassa integrazione, giovani precari e anche coppie disoccupate
BARSOTTI - CORSO PER BADANTI, FORNCE CAROTTA
BARSOTTI - CORSO PER BADANTI, FORNCE CAROTTA

A Padova è boom di adesioni ai corsi per badanti. A quello organizzato dal Comune si sono presentati in 150, il doppio dei posti disponibili. Effetto della crisi? Possibile. A cambiare non è solo il numero dei partecipanti ma anche le loro caratteristiche. Nonostante molti corsi fossero nati per donne straniere, tanto da includere anche lezioni di italiano, oggi sono sempre di più le padovane che scelgono di formarsi per questa professione e iniziano ad avvicinarsi a questo mondo anche gli uomini.

Come Davide, 47 anni, in cassa integrazione da troppi anni. «Ho fatto tanti lavori come precario, questa era una possibilità in più. Perché non coglierla?» commenta. Anche lui, come le altre partecipanti al corso organizzato dal Comune, era ieri pomeriggio era alla Fornace Carotta di via Siracusa dove si tengono i corsi gestiti dall'Acli per conto dell'amministrazione. Le iscrizioni si sono chiuse lo scorso gennaio con numeri importanti: su 80 posti disponibili si sono presentati in 150. L'anno precedente erano stati “solo” 90. «Stiamo pensando alla possibilità di raddoppiare i corsi per dare la possibilità a tutti di seguirli» spiega Marco Ferrero, presidente delle Acli, «anche perché ci sono lezioni dove è prevista l'interattività e non si possono fare classi troppo affollate». Seguire un anziano, specie se malato, può essere infatti molto impegnativo. Per questo i corsi affrontano diverse tematiche ma sono anche un modo per entrare in contatto con una realtà che talvolta non è come la si immagina. Ma nonostante il lavoro richieda una capacità di adattamento importante, sempre più italiane scelgono di frequentare i corsi. Come Anna, padovana di origine pugliese, 47 anni. «Lavoro come addetta alle pulizie in una casa di riposo, con questo corso posso avere possibilità di lavoro in più». Alla fine delle lezioni infatti i partecipanti vengono inseriti nel portale regionale dedicato all'assistenza familiare. Padova è una delle province venete con più nominativi, una vera e propria banca dati alla quale le famiglie possono attingere quando cercano assistenza. Per quanto riguarda il corso organizzato dal Comune, le italiane sono circa il 20 per cento.

Ma la tendenza è stata notata anche dal servizio Pronto Anziano dell'azienda ospedaliera che organizza un altro corso in partenza il 9 marzo. Le iscrizioni sono ancora aperte ma in poco più di una settimana si sono prenotate oltre 70 persone. Tra di loro anche 8 ragazze del Leonardo da Vinci e anche coppie, marito e moglie, che devono assistere genitori anziani. Ma, come spiega il professor Giovanni Chioetto, «le italiane saranno circa metà. Il loro numero sta aumentando sempre di più anche se non mancano le donne straniere». Al corso organizzato dal Comune ci sono anche loro. Fina e Perpetua, 38 e 36 anni, vengono dalla Nigeria e cercano un lavoro. Oppure Cristina, romena da 11 anni in Italia, che già faceva assistenza privata. «Ma voglio specializzarmi ancora di più» spiega.

Valentina Voi

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