Bordin, tre anni e 15 mila euro per chiudere i conti con la giustizia

MONTEGROTTO TERME. Chiude i conti con la giustizia anche l’ex braccio destro (poi sindaco di Montegrotto) Massimo Bordin che proponeva di patteggiare 3 anni e 2 mesi, restituendo il valore delle...
PUCCI-FOTO PIRAN-MONTEGROTTO - CONFERENZA STAMPA SINDACO MASSIMO BORDIN
PUCCI-FOTO PIRAN-MONTEGROTTO - CONFERENZA STAMPA SINDACO MASSIMO BORDIN

MONTEGROTTO TERME. Chiude i conti con la giustizia anche l’ex braccio destro (poi sindaco di Montegrotto) Massimo Bordin che proponeva di patteggiare 3 anni e 2 mesi, restituendo il valore delle tangenti incassate attraverso il “dono” di due appartamenti. Confermata la pena, ma anche per lui scende il “prezzo” del patteggiamento per il quale ha versato 15 mila euro. Bordin in questi mesi (è stato molto abile) si è spogliato di tutti i suoi beni. I soldi incassati dalla vendita della sua abitazione, 290 mila euro sono finiti, sul conto corrente della compagna. I giochi non sono chiusi, c’è tutta la partita dei risarcimenti e secondo la procura quel denaro è aggredibile. Anche per Bordin è stata dichiarata l’incandidabilità ad ogni tipo di carriera politica. A lui (ma anche a Claudio) il giudice ha concesso anche le attenuanti generiche, in considerazione dell'incensuratezza, del corretto comportamento processuale e delle dichiarazioni confessorie, seppure parziali. Ieri in aula, oltre ad uno stuolo di avvocati erano presenti, oltre ad un paio di imprenditori che hanno pagato i politici per poter lavorare, solo Maurizio Spadot e Massimo Trevisan. Pure Bordin ha presentato un memoriale (non facendosi interrogare) nel quale ammette solo il capo d'accusa (a fronte di 5 contestazioni) in merito alla mazzetta Aesys, consulenza pagata alla Ft impianti di Tiziano Fortuna (l'omologa della Rls per Claudio). Degli altri non fa riferimento alcuno. Tutto era partito dalle ammissioni di Ivano Marcolongo nell’aprile del 2015, assessore alle Politiche ambientali e al Verde pubblico di Montegrotto, bloccato con una tangente in tasca da mille euro, di fresco incasso. Era l'esattore, prima del sindaco Luca Claudio. Poi del successore Massimo Bordin. Andava a riscuotere le tangenti, ha ammesso. (c.bel.)

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