Borgo Veneto. Spunta il “Bar Pub Covid 19”. Il sindaco: "Via quel cartello"

PADOVA. Domenica scorsa i primi automobilisti non credevano ai loro occhi. Lungo la regionale 10, tra Borgo Veneto e Montagnana, è comparsa una nuova insegna. Difficile non notarla, vista la scritta: “Covid-19”. Anzi, “Bar Caffetteria Covid-19 Pub”. Robe da fare inversione a U per ripassare e capire se fosse un abbaglio o meno. E invece è tutta realtà: il “Covid-19” è il nuovo locale di via Longo Pasquale che aprirà la settimana prossima.
Il nome non poteva che garantire ampia pubblicità al nuovo esercizio, e non necessariamente in senso buono. Basti pensare che il sindaco Michele Sigolotto, subissato dai messaggi di sdegno dei concittadini, ha firmato in fretta e furia un’ordinanza per chiedere la rimozione dell’insegna. Ma andiamo con ordine. “Covid-19” è il locale che aprirà il prossimo 26 giugno su iniziativa di Dino Trivellato, 56 anni di Montagnana.
L’uomo aveva gestito il bar Incontro di Bevilacqua e poi qualche locale notturno. «Sono agli arresti domiciliari da un anno e mezzo e ne avrò per un altro annetto» spiega Trivellato, finito nei guai per mezza tonnellata di marijuana trasportata dallo stesso dall’Albania verso il Nord Europa (il 56enne venne beccato a Villach, in Austria) «Ho bisogno di un reddito e la cosa che so fare veramente bene è gestire locali. Ho voluto investire in questo bar e penso possa essere solo un segno positivo per l’Italia che sta ripartendo».
Trivellato vuole ripartire lasciandosi dietro i malanni fatti dal Covid-19: «Proprio per sdrammatizzare e per demonizzare il virus, ho voluto chiamare “Covid-19” il mio locale. Non voglio prendere in giro nessuno e tanto meno mancare di rispetto a chi ha sofferto, ma semplicemente penso che a volte l’ironia faccia meglio di tanta retorica». Aggiunge: «Sapevo che l’insegna avrebbe scatenato qualche reazione, e mi andava anche bene. Come si dice? “Nel bene e nel male, purché se ne parli…”». Proprio per sottolineare l’invito alla ripartenza dell’economia italiana, Trivellato ha messo il Tricolore sotto la scritta contestata. Contestata da molti nei social e pure dall’amministrazione comunale di Borgo Veneto.
«È indegno che si possa anche solo pensare di fare una cosa del genere» condanna duramente il sindaco Sigolotto. «Sono morte migliaia di persone, persino il nostro Comune ha pianto delle vittime. Come si fa a voler dare un nome del genere a un locale? In un modo o nell’altro quell’insegna verrà giù». Non potendo invocare legalmente la morale, Sigolotto ha optato per vie burocratiche. Ieri alle 9. 30 la polizia locale ha notificato a Giampaolo Peruzzi di Borgo Veneto e alla Hypo Vorarlberg Immo Italia di Bolzano (titolari dei muri) un verbale di violazione al Codice della Strada per non aver chiesto il nulla osta all’installazione dell’insegna. È stata comminata anche una sanzione di 301, 70 euro.
Il sindaco ha quindi firmato un’ordinanza che impone alla E-Sol Consulting srl (l’esercente del bar) e ai proprietari dell’immobile di procedere all’immediato oscuramento dell’insegna e alla rimozione della stessa entro 5 giorni, pena il pagamento di una sanzione che va dai 4. 969 ai 18. 785 euro. «Ho già speso 700 euro per quel cartello: io non la tolgo. Se vogliono sfidarmi, c’è pane per i loro denti», è la dichiarazione di guerra di Trivellato. —
Nicola Cesaro
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