Bovolenta, la piaga delle mosche

Causata dalla pollina di un allevamento. Intervento d’urgenza dell’Usl

BOVOLENTA. L’invasione di mosche che ha interessato mezzo paese, ha trasformato il fine settimana in un incubo per centinaia di famiglie alle prese con il fastidioso insetto. Da tre giorni Bovolenta si trova a fare i conti con una massiccia presenza di mosche, una vera e propria emergenza che ha richiesto l’intervento dell’Usl per la disinfestazione. Nemmeno la messa della domenica è stata risparmiata: le mosche sono entrate in chiesa a centinaia creando un certo disagio. Anche il pranzo comunitario organizzato dalla parrocchia è stato preso d’assalto dagli sciami. «E’ impossibile starsene all’aperto - spiegano alcuni residenti - perché veniamo circondati dagli insetti. Chi non ha le zanzariere è costretto a chiudere porte e finestre perché altrimenti le mosche entrano a centinaia e poi è un’impresa liberarsene. Chi ha usato insetticidi si è trovato a spazzarle via con la scopa, da quante ce n’erano sul pavimento».

Tutto è partito dalla cooperativa “La Medica Padana”, un allevamento di galline ovaiole a quasi due chilometri dal centro del paese, in via Argine Destro. La pollina è stata portata all’esterno del capannone e, con il gran caldo dei giorni scorsi, ha fermentato velocemente favorendo la proliferazione delle mosche. A centinaia di migliaia si sono alzate in volo raggiungendo prima le abitazioni vicine e in seguito il centro di Bovolenta. Non è stata risparmiata nemmeno la frazione di Ca’ Molin, dall’altra parte del Bacchiglione. «Da giorni non abbiamo pace», racconta chi abita in via Argine Destro, «abitiamo in campagna ma non avevamo mai visto una cosa del genere».

Il sindaco Vittorio Meneghello ha chiesto l’intervento dell’Ufficio Igiene dell’Usl 17 per la disinfestazione e un sopralluogo in allevamento. «I tecnici», afferma il sindaco, «si sono mossi con tempestività. Sono ancora in corso le disinfestazioni nella zona interessata e nelle abitazioni dei dintorni. Il problema è serio ed è la conseguenza di una certa superficialità. La pollina andava trattata immediatamente con prodotti antilarvali e subito dopo sotterrata. Ho emesso un’ordinanza che obbliga i titolari dell’allevamento, come suggerito dall’Usl, a tutti i trattamenti del caso. Prosegue anche la disinfestazione in paese».

Nicola Stievano

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