Bronx Stazione. Preso il pusher "Gheddafi" Fondamentale l'aiuto della comunità nigeriana

E' lo spacciatore che ha ridotto un nigeriano in fin di vita in piazza De Gasperi. Istituzioni unite contro la criminalità. Il questore: "Grazie alla comunità". Il sindaco: "Fenomeno degli sbarchi mal gestito dal governo"
Il pusher "Gheddafi"
Il pusher "Gheddafi"
PADOVA. E' noto nel mondo della droga con il soprannome di 'Gheddafi', il nigeriano arrestato oggi dalla squadra mobile, otto ore dopo il ferimento alla testa a colpi di machete di un connazionale nella zona stazione ferroviaria a Padova. Si tratta di Edwin Evboumwan, 22 anni. Dalle prime indagini della 'mobile' coordinata da Marco Calì, il nigeriano avrebbe aggredito il connazionale - ricoverato in terapia intensiva in stato di coma - per uno screzio riconducibile al traffico di droga. 'Gheddafi' aveva tentato la fuga, ma è stato rintracciato alle 5 di stamane dagli uomini della questura di Padova assieme ai colleghi della Polfer che hanno avuto un determinante aiuto dalla comunità nigeriana.


''I nigeriani in città sono 2700, di cui oltre la metà ha un permesso di soggiorno di lungo periodo e nessun guaio con la giustizia - ha spiegato il questore Luigi Savina, nel corso di una conferenza stampa - In questo caso la parte "sana" della comunità nigeriana ha dato una mano ai poliziotti della squadra mobile, a cui va tutto il mio ringraziamento e il mio compiacimento per la soluzione del caso nel giro di una nottata di lavoro cocciuto ed inesorabile''.


A fianco del questore Savina c'erano anche il sindaco di Padova Flavio Zanonato, il prefetto Ennio Mario Sodano e il procuratore capo Mario Milanese, a sottolineare l'importanza della risoluzione in tempi brevi del tentato omicidio che capita a Padova al termine di una settimana ad alta tensione nella zona della stazione ferroviaria tra opposte fazioni di spacciatori africani. ''Ogni fatto di sangue grave a Padova negli ultimi anni - ha rilevato il sindaco - ha visto una pronta risposta da parte di tutte le forze dell'ordine. A Padova tutti stanno facendo la loro parte, ed i miei complimenti vanno questa volta alla polizia, che è in prima linea con carabinieri e guardia di finanza nel contrasto della criminalità''.


Per Zanonato ''la repressione è solo uno degli aspetti da mettere in campo per questo tipo di situazione; il Comune - ha aggiunto - sta mettendo in atto da tempo una serie di azioni di controllo di prevenzione con i vigili urbani e di attivita' dei servizi sociali per prevenire il consumo di droga e quindi lo spaccio ed i fenomeni collaterali di degrado urbano''. Per  Zanonanto il problema ''è che il Governo non ha gestito l'emergenza degli sbarchi, dando un permesso umanitario a migliaia di persone che ora girano per il Paese senza un reddito e quindi in parte vanno ad ingrossare le fila della manovalanza criminale: da parte della Lega e del centrodestra è stato agitato il problema immigrazione clandestina senza la proposta di nessuna soluzione politica''.


''Il risultato a Padova come a Roma e nelle altre città - ha concluso Zanonato - è un deterioramento della sicurezza nelle nostre strade''.
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