Buchi e bolle nella pista, il Comune chiede i danni

PADOVA. Una giornata di musica, festa, divertimento e… buchi. Quelli lasciati sulla pista dello stadio Euganeo dal materiale di copertura che avrebbe dovuto proteggerla. La serata del 31 maggio resterà nella memoria dei 40 mila appassionati che hanno assistito al concerto di Bruce Springsteen per il grande spettacolo offerto dal Boss. Passata la festa, resta però lo strascico dei danni lasciati sull’anello rosso dell’impianto.
La zona interessata, di circa 20-25 metri, va dalla fine del rettilineo della tribuna ovest all’inizio della curva, tra il traguardo e la zona di partenza dei 400 metri. Una serie di “bolle” e di buche costellano più corsie della pista di atletica. Di fatto, rendono necessario il rifacimento del manto nell’area interessata. Soprattutto in vista del tradizionale meeting internazionale ospitato dall’Euganeo a settembre.
Il Comune si è già mosso per ottenere una perizia in grado di valutare l’entità del danno. L’importo della «riparazione» della pista rossa dovrebbe essere coperto interamente da Zed!, che ha organizzato l’evento di Springsteen e ha stipulato un’assicurazione proprio per far fronte a simili eventualità.
In attesa del resoconto della perizia, per ora, si può azzardare una stima del danno nell’ordine di qualche decina di migliaia di euro. La dead line per l’intervento imposta dall’Amministrazione comunale è fissata a domenica 1 settembre, data in cui dovrebbe svolgersi il meeting internazionale di atletica “targato” Assindustria Sport. L’organizzazione in queste settimane sta lavorando per trovare le sponsorizzazioni necessarie all’allestimento della manifestazione.
Peraltro, prima di quel giorno, lo stadio Euganeo ospiterà altri due concerti (quelli di Jovanotti il 13 luglio, e l’altro di Roger Waters il 26 luglio). Di conseguenza, bisognerà valutare se l’operazione alla pista di atletica non sia più opportuna subito dopo il secondo appuntamento musicale.
Curiosamente, l’area danneggiata non è quella occupata dal palco di Springsteen – che non ha lasciato alcun segno sul fondo – ma la zona alla sua sinistra.
Da notare c’è anche che per la protezione della pista non sono stati utilizzati i pannelli in compensato che spesso fanno la loro comparsa per i concerti e che, a causa della pressione, possono intaccare il manto. È stata usata una copertura più evoluta che però, forse a causa della pioggia, ha creato un «effetto ventosa» nel momento in cui si è andati a sgombrare le corsie, lacerando la superficie.
A quanto risulta è già stata contatta la Mondo, leader nella pavimentazione delle piste di atletica, ma l’azienda cuneese ha chiarito che non intende intervenire, non essendosi occupata dell'impianto, il cui fondo – opera della ditta Sartori di Casalserugo – risale al 2007. Tecnicamente si basa su uno strato di livellamento formato da un colato di resine poliuretaniche, cui si “appoggia” la mescola di resina e granuli di gomma ad alta resistenza ai raggi ultravioletti. Sulla questione interviene Dino Ponchio, presidente del Coni provinciale: «L’intervento per sistemarla è necessario. In tanti ci stiamo muovendo per trovare i 30-40 mila euro che servono a salvare il meeting: sarebbe assurdo se dopo tanti sforzi la pista non fosse pronta per una ragione come questa».
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