Bufera sul Noventa Calcio, Pdl all’attacco

NOVENTA PADOVANA La decisione del sindaco di far decadere per insolvenza delle rate del mutuo la convenzione con il Noventa Calcio per la gestione degli impianti sportivi non sorprende il Pdl. «Come...

NOVENTA PADOVANA

La decisione del sindaco di far decadere per insolvenza delle rate del mutuo la convenzione con il Noventa Calcio per la gestione degli impianti sportivi non sorprende il Pdl. «Come avevamo già sottolineato in precedenti consigli comunali e attraverso gli organi di stampa - dichiara la capogruppo Roberta Toffanin - la scissione della convenzione con il Noventa Calcio non e' un punto di arrivo, come vorrebbe farci intendere il sindaco, bensì un punto di partenza. I veri problemi purtroppo non sono finiti per il Comune di Noventa. Chi pagherà le rate dei mutui e come?», chiede Toffanin. «Le rate già scadute a dicembre del 2011 sono state pagate ? Se si, da chi e come? Se no, il sindaco come pensa di procedere? Vorremmo avere, come già richiesto in precedenza, un bilancio di previsione per la gestione dei proventi derivanti dalle entrate che gli impianti produrranno per il Comune e le relative uscite». Quesiti che il primo cittadino si attendeva visto che lunedì prossimo ha convocato una Commissione sullo Sport.

La gestione temporanea degli impianti è stata affidata all'Atletico Noventana, società che si è da sempre occupata e preoccupata per i ragazzi del territorio gestendo l'attività  sportiva con spirito di volontariato.

Finisce male la “telenovela” della convenzione tra il Comune e il Noventa Calcio, atto amministrativo che causerà problemi al bilancio municipale. Cominciò nel 2003 con la Polisportiva Noventa che si rinnova e diventa Noventa Calcio.

Nel 2006 parte il secondo progetto per irrobustire l’impianto con servizi vari, costo oltre 2 milioni e 600 mila euro. Per coprire l’impegno economico la società chiede e ottiene il prolungamento della convenzione fino al 2031, il Comune sottoscrive una fidejussione di pari importo, che con gli interessi raggiunge la cifra di 4 milioni e mezzo. Poi arriva la crisi ammazza-imprese. Oggi il Comune si ritrova un patrimonio enormemente valorizzato senza aver tirato fuori un cent. Finora.

Giusy Andreoli

Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova