Busi lascia l’Arca del Santo Tessari presidente capo

Sergio Busi non cambia idea e scende definitivamente dall’Arca del Santo. Dieci giorni dopo aver dato le dimissioni da presidente capo dell’ente che gestisce il patrimonio dei frati e della basilica di Sant’Antonio, l’83enne ex coordinatore per il Triveneto di Seniores Italia rinuncia all’incarico per cui era stato designato dall’ex sindaco Bitonci. Insanabili, evidentemente, le divergenze con gli altri componenti della Veneranda Arca con i quali Busi ieri mattina ha avuto un lunghissimo confronto. «Abbiamo provato a convincerlo a restare almeno come presidente», ha raccontato alla fine della riunione Lorenzo Pagnacco, presidente con delega per i rapporti con i media. «Ma lui, con un gesto molto delicato e altruistico, ha preferito non influenzare la futura gestione dell’ente. Non restano comunque rancori fra noi».
Il nuovo presidente capo sarà Emanuele Tessari, avvocato che ha uno studio associato in città (con Carlo Cianfrone e Leonardo Vanotti). Il vuoto lasciato nella presidenza da Busi sarà colmato con una nuova nomina. Tecnicamente la scelta spetterebbe al commissario Michele Penta, ma è anche possibile che quest’ultimo rinunci all’investitura e lasci al prossimo sindaco il compito di individuare un nuovo presidente. Se sarà così, l’Arca andrà avanti con sei componenti fino all’estate prossima.
I problemi nella presidenza dell’Arca sono emersi fin dalle prime settimane di attività a causa della tendenza del presidente capo Busi ad accentrare su di sé tutte le decisioni strategiche. La mancanza di collegialità è diventata ben presto un ostacolo per gli altri presidenti. Quando il problema è stato sollevato, nella riunione del 26 novembre, Busi ha reagito d’impeto firmando un foglio in bianco per le sue dimissioni. E ieri non ha voluto ritirarle, nonostante l’insistenza degli altri quattro membri “laici” dell’Arca. «Noi abbiamo sottolineato che le sue competenze sarebbero state molto utili per tutto il consiglio e che avevamo apprezzato la generosità con cui si era messo a disposizione della basilica fin dal primo giorno», ha raccontato Pagnacco. «Ma la sua risposta è stata ferma: ha detto che preferiva favorire l’attività dell’Arca, così che potesse procedere senza condizionamenti».
Le dimissioni di un presidente nella Veneranda Arca non hanno precedenti recenti nella plurisecolare storia dell’ente. E solo in sei casi, negli ultimi centoventi anni, ci sono stati due presidenti-capo nel corso di un mandato. Anche per questo i frati della basilica - a cominciare dal rettore padre Oliviero Svanera - stanno vivendo con qualche imbarazzo questo passaggio. Ma il consiglio, aldilà del rammarico per l’uscita di Busi, ha già voltato pagina. «La scelta di Tessari è stata fatta all’unanimità», conclude Pagnacco. «Lui è in grado di garantire collegialità nelle scelte e di rappresentare in modo altrettanto degno il consiglio».
Cristiano Cadoni
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