Bus e tram, a Padova mancano 40 autisti: l’azienda premia chi rimanda la pensione

BusItalia sta contattando diversi dipendenti prossimi alla quiescenza, proponendo un premio a chi resta in servizio. La Filt-Cgil lancia l’allarme: «Il timore è che con le nuove linee Smart la situazione peggiori»

Felice Paduano

Nuova strategia di BusItalia per trovare gli autisti per i mezzi pubblici: in attesa di reperire altri lavoratori in grado di guidare sia i mezzi su gomma che il tram, i dirigenti dell’azienda stanno contattando i pensionandi affinché rimandino l’uscita, almeno di qualche mese.

Secondo i sindacati, attualmente, mancano almeno una quarantina di autisti, in considerazione del fatto che le assunzioni procedono lentamente anche attraverso il percorso Academy in cui l’azienda regala la patente agli iscritti. In queste ultime settimane BusItalia, guidata dall’ad Gino Colella, ha cominciato a contattare tutti gli autisti che andranno in pensione entro la fine dell’anno, una quarantina di lavoratori appunto.

A ciascuno viene proposto di continuare a lavorare almeno fino alla fine dell’anno, ritardando l’appuntamento già programmato con l’Inps per la messa in quiescenza. In cambio, tuttavia, i pensionandi riceverebbero un premio mensile cospicuo che, naturalmente, dovrà essere comunicato all’Agenzia delle Entrate.

«Ho già avuto un primo colloquio con i miei superiori – rivela un autista che dovrebbe andare in pensione entro la fine del 2025 – A me farebbe piacere godermi la pensione sin da subito. Non nascondo, tuttavia, che restare in azienda per un altro po’ con più soldi ogni mese mi farebbe comodo. E poi c’è anche un problema di deontologia professionale. Guido i bus e il tram da oltre 30 anni, dai tempi in cui l’azienda si chiamava ancora Acap e in questo momento BusItalia ha un disperato bisogno di autisti. Perché non venire incontro alle esigenze dell’azienda che, poi, si riflettono anche sul funzionamento del servizio a favore dei cittadini?».

Anche i sindacati sono a conoscenza del percorso scelto dall’azienda per far continuare a lavorare i pensionandi. «Secondo me la scelta di BusItalia di cercare di far continuare i pensionandi è giusta e pienamente legittima – commenta Andrea Rizzo, della segreteria territoriale della Filt-Cgil, guidata da Massimo Cognolatto – Stiamo parlando di persone esperte e professionalizzate che potrebbero dare una mano concreta nell’organizzazione del lavoro. Nonostante l’Academy a ciclo continuo e i costanti avvisi pubblici per reperire nuovi autisti, di conducenti ne mancano ancora tanti. Non a caso per facilitare la caccia ai nuovi autisti a livello sindacale stiamo facendo il possibile per andare al rinnovo del contratto di secondo livello in modo tale da rendere più attrattivo il lavoro di conducente sia dal punto di vista della turnazione e sia come salario per renderlo più pesante».

Sempre Rizzo, tuttavia, si dice preoccupato per la carenza degli autisti in relazione alla prossima attivazione della nuova linea del tram. Anche l’assessore alla mobilità conosce la situazione occupazionale all’interno di BusItalia Veneto.

«Non mi hanno ancora ben informato delle proposte che l’azienda starebbe facendo agli autisti che stanno per andare in pensione – sostiene Andrea Ragona – Voglio però rassicurare coloro che temono una grave carenza di autisti nel momento in cui il tram della linea Sir3 prenderà il via. Sono già mesi che l’azienda sta formando conducenti del tram, attingendoli, naturalmente, dagli autisti dei bus». 

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