La polemica sugli impianti del Colbachini. «Il Meeting di Atletica si farà nel 2026, i fondi ci sono»
L’assessore di Padova Bonavina replica alle accuse: «Mi prendo la responsabilità, ma abbiamo investito 40 milioni per gli impianti»

«Sistemeremo il Colbachini e il Meeting di atletica nel 2026 si farà. Poi, io mi assumo tutte le responsabilità politiche sui ritardi, anche se nei lavori pubblici possono emergere problematiche enormi, più grandi di quello che la gente può pensare. Però va detto che in questi anni abbiamo investito più di 40 milioni di euro in impianti sportivi. Nessuno ha mai fatto così tanto. Preferisco essere criticato per aver fatto che per non aver fatto nulla».
È uno sfogo quasi torrenziale quello dell’assessore allo sport Diego Bonavina. Uno sfogo dettato da mesi di attacchi politici, uno stillicidio quasi quotidiano che l’hanno trasformato nel bersaglio principale all’interno della giunta per opposizione e critici. Da sportivo – ex calciatore del Padova – sa che esistono anche le sconfitte. Da avvocato però rivendica il diritto di replica alle accuse considerate ingiuste.
Assessore, è il secondo anno consecutivo in cui si cancella il Meeting internazionale di atletica. Padova rischia di perdere un evento così importante e prestigioso?
«Per nulla. Il prossimo anno si farà. Avremmo voluto completare il revamping della pista del Colbachini in modo da poterlo fare anche quest’anno. Ma il contributo di Fondazione Cariparo ha avuto un tempo più lungo di quanto ci si aspettava. Adesso siamo pronti a partire con i lavori».
Ma non era possibile prevedere che la pista si sarebbe rovinata in questo modo?
«Quella pista ha 7 anni, è stata inaugurata nel settembre 2018. Una pista ha una vita media di 8-9 anni, ma è stata realizzata con un colato di 2 millimetri per renderla più performante. È stata una precisa scelta, tanto che vorrei ricordare che Marcell Jacobs ha realizzato proprio all’Arcella il suo primo risultato di livello: 10”03».
Quindi vi aspettavate un’usura così rapida?
«C’è un altro elemento che va considerato: il grande utilizzo degli ultimi due anni per colpa della chiusura del Franceschini, la pista di Voltabarozzo».
È quello che ha denunciato il presidente del Cus Uguagliati: non sono troppi due anni per rifare una pista?
«A Uguagliati vorrei ricordare che la pista del Cus in via Corrado è in condizioni pietose da diversi anni. E molti atleti universitari sono venuti ad allenarsi al Colbachini».
E a Voltabarozzo cosa è successo?
«È fallita l’azienda che stava realizzando i lavori. Questo non è prevedibile neanche per l’amministratore più attento».
Allora perché tutte queste critiche contro di lei?
«Sono polemiche che vengono fuori adesso – e finalmente si parla di sport – perché in 8 anni abbiamo investito 40 milioni di euro sugli impianti sportivi. Andate a vedere la nuova cittadella dello sport del Valsugana rugby o la Kioene Arena completamente rifatta. E tutti gli interventi per lo sport di base: la pista di Bmx, la sistemazione di 13 tensostrutture tutte coibentate, l’illuminazione aled in tutti gli impianti comunali. È chiaro che se non fai nulla non c’è neanche materiale per criticare. Ma noi abbiamo fatto tantissimo. Per non dire che l’ultimo intervento realizzato prima di noi è stato il palaindoor di Claudio Sinigaglia. Poi è arrivato qualcuno che voleva solo spendere soldi per il Plebiscito».
A proposito di calcio, c’è il rischio che non si possa giocare all’Euganeo la prima partito di Coppa Italia, proprio il derby con il Vicenza.
«Io sono convinto che il 5 agosto l’Euganeo sarà pronto. Zed si è impegnato a usare un macchinario innovativo, e molto costoso, che riesce a cucire in una settimana i rotoli di erba naturale poggiati sul campo. Un lavoro che prima richiedeva più di un mese, con le necessarie sabbiature. Al contrario di quello che si vuol fare credere io sono il primo a essere contento se il Padova giocherà la prima in casa all’Euganeo. E dal nostro punto di vista metteremo in condizione lo stadio perché questo accada». —
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