Cadoneghe: Schiavo sbaraglia subito la concorrenza

CADONEGHE. Non c’è stata competizione: con il 57,64% dei consensi, Michele Schiavo è il nuovo sindaco di Cadoneghe: i tre avversari si sono attestati tra il 14 e il 12%. Nella prima elezione con il doppio turno, che prevedeva il possibile ballottaggio, il candidato di centrosinistra è riuscito a superare il 50% dei voti e a qualificarsi al primo turno. Porterà in consiglio 11 consiglieri del suo schieramento (9 del Pd e 2 della civica per Cadoneghe), mentre agli avversari toccherà spartirsi 5 poltrone: 2 a Forza Italia, 2 al M5S e una a Futuro comune. Escono dal Consiglio volti storici come i due “dissidenti” di maggioranza passati con Bresquar (il consigliere Paolino Beccaro e l’assessore Silvio Cecchinato) ed esce anche la Lega. Tutto spazzato via dalle preferenze del centrosinistra (che comunque non è riuscito a inserire alcun candidato di Sel) e della nuova forza emersa preponderante anche a Cadoneghe: il Movimento 5 stelle, che fino allo spoglio dell’ultimo seggio è rimasto al secondo posto, scalzato sul rush finale dal centrodestra di Pier Antonio Maschi.
Alla fine Maschi si è attestato sul 14,85%, la pentastellata Sandra Maritza Escobar, di un soffio sotto, al 14,6% e Giorgio Bresquar al 12,91%: delle sue tre liste entrerà in Consiglio comunale da solo. «Quella di Schiavo è una grande vittoria», commenta Pier Antonio Maschi, «e l’augurio che gli rivolgo è di essere un ottimo sindaco, ricordando che è sindaco di tutti i cittadini, anche di noi all’opposizione e di chi non lo ha votato. Posso dire che, con una campagna elettorale costata meno di 1.500 euro, sono riuscito a battere chi aveva messo in campo forze umane e anche economiche ben maggiori. Farò, come è stato nel mio stile finora, un’opposizione seria, stando attento specialmente agli investimenti nel settore sociale e vigilando sugli interventi alla Grosoli, senza puntare sugli scandali e senza attaccare nessuno sul piano personale, come invece hanno fatto altri. Considero infatti che siamo tutti avversari, non nemici. Il mio motto poi è sempre stato di essere un allenatore che giocava per non retrocedere: ebbene l’ho fatto anche stavolta e posso ritenermi soddisfatto. E ringrazio chi mi ha votato e le 822 persone cui sono andato a suonare il campanello casa per casa per farmi conoscere».
Maschi, delle sue due liste, entra in Consiglio solo con Forza Italia e con sé porta anche Andrea Benato. La lista Per una Cadoneghe migliore non ha ottenuto voti sufficienti. Due consiglieri li porterà anche il Movimento 5 stelle e per di più due donne, che nel prossimo Consiglio saranno, finalmente, abbondantemente rappresentate. Sandra Maritza Escobar, la candidata sindaco, è contenta del risultato. «Siamo partiti da zero», dichiara, «e con una sola lista abbiamo ottenuto maggiori o pari risultatati di chi era appoggiato da tre e due liste. Possiamo dirci contenti. Il nostro risultato lo leggiamo come la volontà dei cittadini di uscire di casa e di venire a conoscerci e di avere bisogno, voglia e coscienza di partecipare attivamente alla vita politica del loro paese. La nostra sarà un’opposizione costruttiva, come nello stile del Movimento 5 stelle, rivolgendo particolare attenzione alla trasparenza e al fatto che le scelte debbano essere valutate, discusse e decise con i cittadini». Sperava in un risultato ben diverso Giorgio Bresquar, che si presentava appoggiato da ben tre liste ed invece entrerà da solo in Consiglio comunale come lista Futuro comune. Nessun consigliere sarà espresso da Insieme per Cadoneghe né da L’argine dei valori. «La gente ha votato i simboli dei partiti» commenta, «perché anche se all’ultimo confronto tra candidati c’erano centinaia di persone ad affollare il palazzetto, la stragrande maggioranza dei cittadini, però, non si è avvicinata a conoscerci direttamente, per cui avrà votato i simboli conosciuti. Non avendone, siamo stati penalizzati. Ad esempio la Lega ha raccolto alle europee circa 600 voti, ma questi non sono stati dirottati su di noi, segno che la gente non sapeva che in lista avevano dei rappresentanti leghisti. In consiglio cercherò di fare un’opposizione non basata sulla ricerca dei cavilli, ma cercando di lavorare insieme e di convergere su progetti comuni».
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