Cala il “rosso” del Parco Galileo In crescita le attività produttive

Nel 2014 rischiava la chiusura, ora il direttore Fabris è fiducioso: «Si è chiuso un anno di investimenti» Il 2017 è invece iniziato sotto i migliori auspici con un incremento dei progetti e delle redditività
Di Riccardo Sandre
PD 10 NOVEMBRE 2005 G.M. PARCO SCIENTIFICO GALILEO (CARRAI)
PD 10 NOVEMBRE 2005 G.M. PARCO SCIENTIFICO GALILEO (CARRAI)

PADOVA. Un bilancio in rosso per circa 400 mila euro quello che il Parco scientifico tecnologico Galileo presenterà con la chiusura di esercizio 2016. E tuttavia cresce già nei primi mesi del 2017 l’andamento delle attività produttive che danno segnali chiari di una rinnovata redditività.

A difendere i risultati di un Parco Scientifico che nel 2014 rischiava di chiudere con un rosso di 1,2 milioni di euro è il suo direttore Emiliano Fabris, presente, con gli studenti del SID, al fuori salone della settimana del Design di Milano con una serie di progetti e di allestimenti di cui sono protagoniste aziende del calibro di Bottecchia, O-Bag, Moon Boot, Aperol, Selle Italia ecc. «Nel 2016 abbiamo confermato la riduzione del fabbisogno della struttura su cifre in linea con l'anno precedente che sono meno della metà rispetto al passato» ha detto Emiliano Fabris, direttore del Galileo Visionary District padovano.

«Possiamo dunque considerare gli effetti della ristrutturazione “strutturali” e non più congiunturali; sotto il profilo dei ricavi abbiamo segnato un +25% circa sulle attività a mercato. Il 2016 è stato per noi un anno di investimenti finalizzati a sostenere la crescita e garantire per il 2017 un ampliamento dei progetti e delle attività». E i dati dei primi 3 mesi del 2017 sembrano confermare l'idea di uno sviluppo ulteriore della redditività del Parco.

Secondo i dati forniti dall'ente per il trasferimento tecnologico infatti i risultati tra il gennaio e il marzo 2017 hanno già raggiunto il 93% circa dell'intero budget attivo 2016 per quanto riguarda l'area dedicata ai materiali innovativi e nella sezione R&S hanno raggiunto in soli 3 mesi il 72% di quanto ottenuto nell'intera scorsa annualità. Mentre per quanto riguarda la formazione, la Scuola Italiana Design ha raggiunto già il 63% dei risultati del 2016. «Con consulenze, progetti e collaborazioni abbiamo lavorato al fianco di colossi come Campari, Loacker, Maschio Gaspardo, Coty, Manfrotto, Leucos, Ikea, Ferplast» Aggiunge Francesca Gambarotto, presidente del Galileo Visionary District. «Da queste attività nel 2016 abbiamo portato a casa ricavi per oltre 1,3 milioni di euro e puntiamo a crescere ulteriormente nel 2017. L'obiettivo è di rafforzarci ulteriormente per coprire una parte ancora superiore delle spese per azioni e progetti a supporto del territorio che offriamo in quanto società partecipata: progetti come “Restart” per le aziende in difficoltà e la nuova sezione dedicata alla Social Innovation ma anche le tante consulenze offerte alle imprese ed alla società tramite divulgazione, formazione e molto altro ancora. Sono voci di costo che leggiamo come investimenti dei soci pubblici sul territorio.

È necessario però che gli attori istituzionali contribuiscano a valorizzare l'efficacia delle attività del Galileo Visionary District. Abbiamo bisogno di fondi ma anche di un ulteriore atto di coraggio da parte di soci che hanno fino ad ora creduto in un progetto che si sta dimostrando vincente per tutta la comunità».

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