Campi sportivi in vendita, i parrocchiani insorgono

CURTAROLO. La parrocchia di Pieve “rivede” il futuro delle sue proprietà e vuole vendere il circolo Noi per restaurare il teatro, i parrocchiani si allarmano: «Ma non vendiamo i campi da calcio, prima di fare qualsiasi scelta aspettiamo che si insedi il nuovo vescovo».
C’è fibrillazione in paese dopo il recente consiglio pastorale, di cui è stato dato conto nel bollettino della parrocchia di Pieve di Curtarolo. All’incontro, svoltosi la settimana scorsa, erano presenti sia l’economo diocesano, don Gabriele Pipinato, che Claudio Seno, consulente della Curia per i beni ambientali. Alla fine gli orientamenti della Parrocchia sono chiari: «Restauro del teatro; acquisto della porzione denominata ex stallo; vendita dell’area su cui gravitano gli edifici Casa del Cappellano e Circolo Noi».
Il piano finanziario che deve ottenere il via libera dalla Curia prevede un costo del progetto di 700 mila euro, che dovrebbe essere coperto per 250 mila euro da un contributo della Regione Veneto, 50 mila dalla cassa parrocchiale, 60 mila da un utile annuo, 20 mila euro da contributi privati e ben 320 mila euro attraverso la vendita del Circolo Noi.
Un elemento di incertezza è legato alla Regione, considerato che a Venezia è stato annullando «il maxiemendamento dove era inserito l’impegno a finanziare l’intervento di restauro». La speranza che i soldi arrivino rimane immutata e si attende con fiducia «un nuovo esame»; in caso contrario «è possibile valutare in accordo con la Curia la possibilità di accedere a un mutuo; in questa situazione sarà considerata la capacità di indebitamento della Parrocchia». Fin qui il bollettino parrocchiale, ma il popolo non sembra essere soddisfatto: i parrocchiani lamentano che «non c’è stata condivisione con la comunità e viene fatta questa operazione adesso, prima che arrivi a insediarsi, a tutti gli effetti, il nuovo vescovo Cipolla. Durante l’ultimo consiglio pastorale pare si sia parlato anche dei campi sportivi, e quindi anche queste proprietà sarebbero in ballo. Non va bene, sono campi storici, utili come ritrovo, non possiamo pensare di venderli».
L’amministrazione comunale fa sapere che tornerà ad avanzare una proposta già formulata in passato: «Puntiamo a una convenzione con la Parrocchia per la gestione dei campi da calcio, è importante che non vadano ad un privato».
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