Camposampiero in lutto, questa mattina i funerali di Ballan

Questa mattina alle 10 nella chiesa parrocchiale di San Pietro riceverà l’ultimo saluto pubblico dalla città e dalle tantissime persone che lo conoscevano

CAMPOSAMPIERO. Alle 10, nella chiesa parrocchiale di San Pietro, Roberto Ballan riceverà l’ultimo saluto pubblico dalla città e dalle tantissime persone che lo conoscevano. La salma del cinquantaduenne assicuratore ed attuale presidente della polisportiva Campetra-Savio è rientrata ieri in serata a Camposampiero dall’obitorio dell’ospedale di Cortina d’Ampezzo. L’infarto fulminante che ha stroncato Ballan mercoledì pomeriggio, mentre percorreva l’ultimo tratto della ferrata “Valdelli” nel gruppo del Sorapiss, ha lasciato sgomenti tutti e numerosissime sono state le testimonianze che si sono susseguite nelle ultime ore.

L’amministrazione comunale, su iniziativa del sindaco Domenico Zanon, ha listato a lutto il sito internet pubblicando un ultimo saluto a «Roberto Ballan, straordinario uomo di sport, bandiera del Campetra, limpido esempio per generazioni di giocatori dentro e fuori dal campo, lavoratore infaticabile, marito e padre affettuoso. Ciao Bobo, ciao Presidente, ciao Capitano!».

Parole che riassumono la vita di Ballan, il quale, dopo il tempo che dedicava alla famiglia, alla moglie Sabrina e ai due figli piccoli, nonché alla mamma Ottilia ed ai numerosi fratelli e sorelle, ed alla professione, trovava nello sport, nel servizio alla comunità e nel lavoro la sua piena realizzazione. Le ultime parole pubbliche sono state dieci giorni fa al “Pino Verde” in occasione della presentazione della nuova stagione del Campetra alla presenza di tutta la squadra e della proprietà, la famiglia Marcato: «Dovete mettere davanti a tutto il vostro impegno e la vostra serietà a servizio della squadra; fare squadra è il punto di partenza per raggiungere i risultati» era stato l’incitamento del presidente ai ragazzi ed al nuovo mister Gianni Primavera. Un entusiasmo contagioso che Roberto Ballan trasmetteva a tutti in ogni circostanza. Dai tempi in cui, da capitano, guidava in campo il Campetra «quando correva sempre e più di tutti» fino ad oggi nelle partite settimanali di tennis al club “Monti” in pausa pranzo o nelle partite di calcio con la squadra degli avvocati. Tenace e sempre corretto in campo, «Roberto era uno che non mollava mai», lo ricorda così il sindaco di Campodarsego Mirko Patron, compagno di calcio e di sciate. Andavamo ogni inverno a sciare ed a fare escursioni in alta montagna e con gli avvocati di Padova, over 40, giocavamo il campionato. Roberto era un trascinatore in campo e fuori sempre entusiasta e pronto a nuove esperienze. È una tragedia incredibile».

Tanto sport ma anche la realizzazione professionale come agente Fondiaria Sai, nella vita di Ballan, che solo lo scorso maggio, insieme al Lions Club, aveva organizzato la partita del cuore con Campetra ed Artisti tv per raccogliere fondi da destinare all’acquisto di defibrillatori per le società sportive locali. Proprio per evitare gli infarti in campo. E per un aneurisma, era morto trent’anni fa, a 59, anche il padre di Roberto e capofamiglia Galileo. La famiglia Ballan si trova così ad affrontare una terza tragedia dopo la morte anche del fratello maggiore Gianni, stroncato dalla malattia, a 49, alcuni anni fa. Il fratello Paolo ricorda una vita passata insieme a Roberto ed agli altri fratelli: «Gli dicevo di non andare a giocare all’una del pomeriggio con questo caldo, ma lui rispondeva: “Sono sempre andato… se deve arrivare, arriva”». Uomo di sport, grande capitano, fino in fondo.

 

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