Cancelli abusivi per essere più sicuri ma l’Ater non vuole
VILLANOVA. «Entrano in casa, rubano, picchiano e ammazzano la gente per pochi centesimi: oggi questi cancelli per noi significano sicurezza».
I coniugi Marialuisa Radin e Francesco Barbato sono una delle quattro famiglie che una decina di anni fa hanno tirato su, senza permesso, delle cancellate a protezione delle case Ater in via Puccini 18 a Villanova di Camposampiero.
Un evidente abuso edilizio che l'Ente regionale vuole ripristinare demolendo i cancelli a spese degli inquilini. La sollevazione popolare è mossa dalla paura che, invece, comprende il sindaco di Villanova, Cristian Bottaro, disposto a concedere una sanatoria.
La coppia di anziani aggredita, picchiata e rapinata da tre banditi sabato scorso nel Trevigiano, a Sant'Alberto a Zero Branco, ha infuocato la controversia. «Io so che ho sbagliato», ammette la signora Mariarosa, 62 anni lei, 65 il consorte, «e sono disposta a pagare una multa (magari rateizzata visto che viviamo con 440 euro di pensione), ma non mi sento nel torto perché questi cancelli li abbiamo messi per la nostra protezione. Ogni giorno se ne sente una: almeno così dovranno prima segare le sbarre per entrare. Negli ultimi anni i ladri sono penetrati sette volte in casa della mia vicina; in un altra casa si sono intrufolati addirittura con le persone dentro per portare via i cellulari».
In via Puccini, su sette case, quattro hanno i cancelli. Sono casette a schiera con accesso indipendente, che alcuni hanno chiesto di riscattare. È seguito quindi un sopralluogo dell'architetto dell'Ater per verificare lo stato delle case e si è scoperto "l'abuso": è partita immediatamente una raccomandata che minaccia multe salate, intima la demolizione delle sbarre e avverte che altrimenti ci penseranno d'ufficio i tecnici dell'Ater, salvo poi mandare il conto agli inquilini.
Rispetto alla vicenda il Comune si è schierato con i cittadini: «Siamo assolutamente disposti a deliberare una sanatoria per i cancelli in via Puccini», conferma il primo cittadino Cristian Bottaro, «qui non si tratta di volumi abusivi, ma di cancelli necessari alla sicurezza delle persone e delle abitazioni della zona».
Le case sono di inizio anni Ottanta, ma i cancelli sono un'aggiunta di circa dieci anni fa. «Voglio tenere il cancello», scandisce la signora Marialuisa, «perché ne va della mia sicurezza. Non stiamo chiedendo altro e per giunta a spese nostre, in case di cui non siamo proprietari. Io e mio marito non siamo più giovani e oltre a tanti acciacchi non proprio da poco, soffriamo di attacchi di panico. Vogliamo solo vivere in tranquillità malgrado le nostre fragilità. Abbiamo sbagliato tutti a non chiedere il permesso, è vero, dunque ci facciano la multa perché lo meritiamo, ma non ci privino della sicurezza».
Elvira Scigliano
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