Quattro aggressioni a passanti, l’amstaff morsicatore spedito in canile
Il caso a Carmignano di Brenta. Già tre persone hanno denunciato, scatta l’ordinanza del sindaco Pasqualon. L’animale seguirà un percorso riabilitativo, prima di tornare in famiglia il padrone dovrà conseguire un patentino

Ha morso quattro persone in due mesi. Ora l’Amstaff che ha seminato il panico a Carmignano di Brenta è stato trasferito forzatamente al canile di Presina. Il prelievo, avvenuto lunedì mattina con l’intervento congiunto di polizia locale, carabinieri e accalappiacani, è stato disposto dal sindaco Eric Pasqualon.
Il cane, un maschio di razza American Staffordshire Terrier, è stato al centro di tre episodi documentati di aggressione. Il primo attacco risale al 19 marzo, in piazza del Popolo, di fronte alla biblioteca comunale, dove ha morso una bambina di 6 anni alla presenza della madre. Il secondo, otto giorni dopo, ha coinvolto due passanti che tentavano di difendere il proprio cane. Entrambi hanno riportato lesioni. L’ultimo episodio è del 20 maggio, quando l’animale ha aggredito un’anziana in bicicletta, facendola cadere e procurandole una ferita alla mano.
A seguito del primo morso, i servizi veterinari dell’Usl avevano già classificato il cane come “aggressivo/morsicatore”, inserendolo nella classe di rischio 3. Erano state prescritte misure stringenti: guinzaglio corto, museruola, polizza assicurativa e un percorso rieducativo per l’animale, oltre a un corso obbligatorio per il proprietario, da superare con il rilascio del patentino. Tutti obblighi contenuti nell’ordinanza sindacale emessa l’11 aprile. Nonostante questo, la situazione non si è normalizzata.
Il sindaco Pasqualon ha dichiarato di aver atteso un eventuale sequestro disposto dalla magistratura, dato che erano già state presentate tre denunce. Ma davanti all’incertezza dei tempi, ha scelto di intervenire direttamente, firmando un’ordinanza che ha permesso il ricovero forzato.
«Era una misura inevitabile», spiega, «per garantire la sicurezza dei cittadini. Ora il cane seguirà un percorso riabilitativo e non potrà tornare in famiglia finché il proprietario non avrà ottenuto il patentino». Il cane resterà nella struttura gestita da Giovanni Tonelotto a spese del proprietario, e lì sarà sottoposto a tutte le valutazioni veterinarie previste.
I consiglieri di opposizione Raffaella Grando, Stefano Devisoni e Laura Bernardi avevano già presentato un’interrogazione al sindaco - autorità locale di pubblica sicurezza - perché predisponesse il ricovero dell’animale in struttura idonea.
Riproduzione riservata © Il Mattino di Padova