Casa pagata e mai vista impresario condannato

PIAZZOLA SUL BRENTA. Truffa aggravata per aver cagionato un danno di rilevante gravità: con quest’accusa è stato condannato a otto mesi di reclusione (con la sospensione condizionale della pena) e al pagamento di 330 mila euro a titolo di risarcimento, provvisoriamente esecutivo, Bruno Forte, 59 anni, di Piazzola sul Brenta, già titolare della Costruzioni Forte srl. A denunciarlo era stato R.R. (difeso dall’avvocato Andrea Ferraro) che il 28 aprile 2006 aveva sottoscritto un preliminare per acquistare una porzione di bifamiliare, parte integrante di una serie di alloggi in via di realizzazione su un terreno di Limena. Terreno che Forte aveva comprato dalla fondazione Breda di Padova. Il rogito con il passaggio di proprietà era previsto per il 28 marzo 2008; nel frattempo il cliente, a ogni stato di avanzamento lavori, aveva versato dei soldi per un totale di 272.480 euro. Ma nel marzo 2008 esplode l’inchiesta sulla svendita del patrimonio immobiliare della Breda. Bruno Forte finisce nel registro degli indagati per la compravendita di quell’area e il 19 marzo il cantiere è sottoposto a sequestro. Secondo i difensori - gli avvocati Francesco e Pasqualino Miraglia di Modena – l’impresario era nell’impossibilità di adempiere ai suoi obblighi, non per cattiva volontà ma a causa del procedimento giudiziario in corso. Procedimento che mette in crisi la sua azienda al punto da farla fallire (il ricorso in appello è stato rigettato) con un buco di oltre 5 milioni. La difesa, infatti, ha insistito: l’abitazione era ultimata al 90% e non c’era nessuna volontà di truffare. Purtroppo il preliminare era garantito da una fidejussione assicurativa emessa dalla Ifinc spa, in decozione al momento della stipula dell’atto (pure quest’ultima società fallisce il 12 luglio 2007). Il giudice ha accolto la prospettazione della pubblica accusa e della parte civile, ma gli avvocati Miraglia preannunciano appello. Nell’ambito dell’inchiesta Breda, Bruno Forte era stato condannato a un anno e 8 mesi per il reato di concorso in corruzione.
Cristina Genesin
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