Castello Carrarese, martedì via ai lavori Tra due anni aprirà il Museo del design

Ruspe, operai e mascherine. C’è un altro cantiere che prende il via: a partire da martedì inizieranno i lavori di ristrutturazione dell’ala sud del Castello Carrarese, che sarà trasformato in nuovo centro culturale cittadino e ospiterà soprattutto la collezione Bortolussi del design moderno e contemporaneo. Un’operazione da quasi 5 milioni di euro che, dopo una gara d’appalto tormentata, ha visto l’aggiudicazione all’azienda vicentina Edilrestauri di Brendola, in cordata con la Maroso Costruzioni di Marostica e la Techne spa di Bergamo. Aziende che si sono impegnate a organizzare un cantiere “Covid free”, rispettando tutte le misure di sicurezza e distanziamento sociale. Il nuovo polo culturale cittadino sarà pronto tra due anni, con inaugurazione nella primavera del 2022.
via al cantiere per l’ala sud
Le prescrizioni per l’emergenza sanitaria sono chiare: ogni mattina a tutti gli operai sarà misurata la temperatura corporea (oltre i 37,5 si viene rimandati a casa), sarà rispettato il distanziamento sociale di un metro, ci saranno appositi bidoni lavamani e il divieto di contatto. Ma si potrà partire con la ristrutturazione dell’ala sud, sistemata e adattata per ospitare il museo del design. Troverà finalmente una sede la collezione di oggetti di design donata al Comune da Giuseppe Bortolussi (compianto segretario della Cgia di Mestre) che conta oltre 3 mila pezzi. La collezione è rimasta per anni custodita nella vecchia lavanderia del carcere. Si farà una selezione per l’esposizione permanente che verrà, di volta in volta, completata con esposizioni temporanee.
Un nuovo polo culturale
Ma quello del design non sarà l’unico museo nel Castello: ci sarà anche spazio per la tradizione della scuola orafa padovana (che nasce e si sviluppa al Selvatico). Infine alcune sale saranno dedicate all’arte contemporanea: in primis al Gruppo N, associazione artistica padovana che negli anni ’60 diede vita a un manifesto innovativo per l’arte italiana.
Nel progetto esecutivo, realizzato dallo studio Gris & Dainese, sono inseriti anche materiali moderni, come l’acciaio corten e il vetro, che serviranno a definire i nuovi spazi espositivi e gli elementi come scale e montacarichi.
Questa prima fase di lavori è stata finanziata con 3,6 milioni dal Bando Periferie, più altri 1,5 milioni dalla Fondazione Cariparo e mezzo milione di fondi comunali.
La cessione al Comune
Se il virus non ha bloccato i lavori di ristrutturazione, ha però rallentato la procedura di cessione dello stabile dal Demanio al Comune, nelle more del “federalismo demaniale”. Ad oggi manca solo la sottoscrizione del documento di valorizzazione culturale firmato da Comune, Ministero dei beni culturali e Demanio, di cui serve la firma del direttore generale Antonio Agostini. Il piano prevede una media di 200 mila visitatori per i primi tre anni. —
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