Cestaro: «Avanti anche contro l’Ascom»

MONSELICE. Il supermercato Famila? Si farà. Anche se il consiglio comunale ha fatto carta straccia dell’iter seguito finora. A prometterlo è Marcello Cestaro, patron di Unicomm srl, il volto dietro l’operazione che dovrebbe portare alla nascita di un nuovo supermercato Famila nell’area di via Colombo. Dopo la bocciatura dell’operazione, stoppata da Palazzo Tortorini martedì dopo la manifestazione dei commercianti di Ascom, Cestaro racconta la genesi del progetto e promette di non gettare la spugna.
Come siete arrivati a decidere questo investimento? «Eravamo a Monselice da una ventina d’anni, con un supermercato A&O di 1.500 metri quadri, che abbiamo dovuto chiudere perché purtroppo la vicinanza al semaforo di via Orti rendeva disagevole entrare e uscire. Dopo qualche anno siamo riusciti ad aprire un negozio a Rovigo e abbiamo dato ai dipendenti di Monselice la possibilità di recuperare il loro posto di lavoro. Nel frattempo abbiamo depositato l’autorizzazione. Lavorando 5-6 anni però abbiamo trovato l’area di via Colombo».
Cosa prevede il vostro progetto? «La nostra area è prospiciente alla strada e sulla regionale 10 dovrebbe essere realizzata una rotonda per poter entrare e uscire, collegando in futuro altre aree sul retro. Noi non vogliamo fare altro che un immobile, un po’ più grande del supermercato che abbiamo chiuso». Quanto più grande? «Abbiamo chiesto un immobile di 2.500 metri quadri nell’area a destinazione commerciale. L’accordo prevede la realizzazione della rotatoria e l’assunzione di 40-50 persone, visto che Monselice mi risulta abbia perso molti posti di lavoro con la chiusura di un cementificio. Noi siamo pronti a investire, assumere e far lavorare la gente, dare lavoro a un’impresa del posto per realizzare il tutto e permettere che il Comune incassi degli oneri».
Cosa pensa delle proteste di questi giorni? «Si parla di un mostro, di un mega centro commerciale, non ho capito perché l’Ascom ha fatto tutta questa confusione. Quando ha aperto l’Airone noi eravamo lì ma non abbiamo fatto alcuna protesta. Adesso c’è qualcuno che vuole assolutamente mettere in cattiva luce l’amministrazione perché concede una cosa ammessa a tutti i livelli. Un supermercato che un tempo c’era, che si sposta, tutto qui. Noi facciamo il nostro mestiere e lo vogliamo fare con le carte in regola».
C’è chi dice che per un paese di 18.000 abitanti ci sono già abbastanza supermercati, non vi preoccupa? «A Monselice c’è anche un bel passaggio di mezzi, è una città importante per la viabilità e il nuovo ospedale unico. In tutto il mondo ci sono innovazioni, perché a Monselice dovremmo restare fermi? Vicino alla nostra realtà ci potrebbe essere un McDonalds, anche questo porterebbe qualcosa di nuovo perché i giovani restino nel territorio. Il sindaco e l’amministrazione meritano rispetto perché fanno l’interesse di tutti i cittadini, non solo di cinque commercianti che vorrebbero avere un monopolio. Io farò di tutto per difendere l’amministrazione e sono pronto anche a confrontarmi con l’Ascom».
A questo punto il progetto va avanti comunque? “Ormai siamo lanciati e l’operazione va fatta, faremo di tutto per farla, diventa una questione anche di principio nei confronti di chi crea soltanto danni al consumatori. Si va avanti perché è giusto, perché siamo gente che lavora e che vuol far lavorare gli altri. Unicomm ha 7.200 dipendenti e vogliamo arrivare a 10.000, oggi abbiamo 400 esuberi ma non vogliamo lasciare a casa nessuno. Noi siamo qua per far lavorare la gente, e a quanti si mettono di traverso dico che si vergognino».
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