Chi è Marcolongo, l'assessore di Montegrotto arrestato

MONTEGROTTO TERME. Una vita politica spesa prima nella Lega Nord e poi insieme alle civiche di Luca Claudio e Massimo Bordin. Ivano Marcolongo, 45 anni, nato a Padova, è assessore comunale alle politiche ambientali e al Verde Pubblico del Comune di Montegrotto. Finito in manette con l’accusa di aver intascato, secondo gli inquirenti, una tangente da mille euro, è stato eletto alle ultime elezioni comunali del 2011 nella lista civica “Sindaco Massimo Bordin”. Ma prima di sposare la causa del sindaco, Marcolongo, residente a Mezzavia, ha avuto un trascorso nelle fila della Lega Nord, con cui ha iniziato la sua carriera politica.
Nel 2001 è stato eletto sotto il simbolo del Carroccio come consigliere comunale all’epoca dell’amministrazione di Luca Claudio. Nel 2006 ci riprova, riuscendo a essere rieletto, sempre nelle liste della Lega Nord, e acquisendo in questo caso anche il ruolo di assessore all’ambiente e al verde della giunta di Luca Claudio. Il suo rapporto stretto con le liste civiche del duo Claudio-Bordin lo porta poi a uscire dalla Lega Nord per gettarsi cuore e polmoni nella lista di Massimo Bordin alle elezioni del 2011, quelle che portano alla vittoria dell’ex vice sindaco della giunta Claudio.
Con Massimo Bordin Marcolongo continua a svolgere il ruolo di assessore all’ambiente. In possesso di licenza media superiore, è attualmente addetto alle attività ausiliarie di ufficio presso la ditta Rinaldi di Abano, che svolge l’attività nel settore idrico. All’interno della ditta Marcolongo è anche magazziniere. Come assessore finisce però molto presto nel mirino delle opposizioni per la sua gestione del verde pubblico. In particolare è fortemente criticata la scelta di porre un tappeto di erba sintetica nella nuova rotatoria di Turri, per la quale secondo i consiglieri di minoranza sarebbero stati spesi troppi soldi. Nell’occhio del ciclone finisce anche la scelta di decorare la rotonda di via Corso delle Terme, dove vengono posizionati dei cigni in metallo, che attirano parecchie critiche. Il quarantacinquenne è poi nella lista degli amministratori che devono risarcire il Comune di Montegrotto per danno erariale. La vicenda è quella che si conclude con la perdita della causa fatta nei confronti della Regione Campania e del Comune di Napoli nel 2008 per lo scandalo rifiuti. La Corte dei Conti nel 2013 ha condannato i firmatati di quell’esposto a risarcire il Comune con 34 mila euro, equivalenti a 6.567 euro a testa da dividere tra Claudio, Squarcina, Tasinato, Belluco e appunto Marcolongo. Lui con gli altri condannati, ha fatto ricorso. Nel suo recente passato politico si segnala poi il difficile rapporto con alcune alte cariche della Lega Nord, tanto che per lungo tempo si è parlato di una sua possibile espulsione dal partito.
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