Chiama il 118: «Voglio farla finita», salvato

L’operatore dell’emergenza ha attivato i carabinieri di Este arrivati in tempo con il Suem: l’uomo si era chiuso in auto con il motore acceso  e il tubo di scappamento collegato all’abitacolo. E’ stato liberato e ricoverato all’ospedale di Monselice, è fuori pericolo

Silvia Bergamin

Una telefonata interrotta, poche parole dette in fretta e poi il silenzio. Da lì è partita la corsa contro il tempo che, nella tarda serata del 18 agosto, ha permesso di salvare un uomo della Bassa padovana. Poco prima delle 23, il 118 ha ricevuto la chiamata di un uomo che annunciava di voler farla finita.

Ha fornito solo nome e cognome, poi ha riagganciato. Una manciata di secondi che ha fatto scattare l’allarme: l’operatore ha avvisato subito la centrale dei carabinieri di Este e, grazie al coordinamento con i colleghi di Padova, è stato possibile risalire all’intestatario dell’utenza e localizzare la posizione. Una pattuglia del Nucleo Radiomobile e un’ambulanza del Suem di Monselice si sono precipitati sul posto. Lì, la scena era drammatica: l’uomo era privo di sensi all’interno della sua auto, con il motore acceso, un tubo collegato al tubo di scappamento e i finestrini chiusi con nastro adesivo. L’abitacolo era già saturo di gas. I militari lo hanno estratto dall’auto e consegnato ai sanitari, che lo hanno rianimato sul posto prima del trasporto d’urgenza all’ospedale di Monselice, dove resta ricoverato in osservazione. Nel corso delle operazioni anche i militari sono rimasti esposti ai fumi tossici e sono stati visitati a scopo precauzionale: fortunatamente nessuna conseguenza per loro.

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