Chiusa per un anno l’edicola dell’ospedale di Camposampiero

CAMPOSAMPIERO. Dal primo maggio i degenti dell’ospedale “Pietro Cosma” non hanno più la possibilità di acquistata quotidiani e riviste all’interno del presidio. Per avere un giornale bisogna, sempre che sia permesso, uscire e attraversare la strada. L’edicola interna dell’ospedale rimarrà infatti chiusa per almeno un anno, se non di più, perché nessuno vuole prenderla in gestione. L’appalto precedente è scaduto a fine aprile e, alla procedura ristretta per individuare il nuovo gestore, si è presentata una sola persona, mentre la cooperativa che l’aveva in carico non vi ha partecipato, probabilmente per problemi finanziari.
Ma succede che il vincitore, un’impresa di Santa Giustina in Colle, ora non intende più prendersi in carico l’edicola perché vorrebbe poterla gestire oltre i termini previsti dal bando, cioè oltre gli 8 mesi, considerato che aveva presentato un’offerta al rialzo rispetto alla base d’asta riportata negli atti di gara. Per gli 8 mesi di gestione, da maggio a dicembre, aveva infatti offerto 310 euro mensili iva esclusa.
L’ospedale non ha però voluto sentire ragioni: il bando parlava di chiaro e andava rispettato. Il “Pietro Cosma” si trova così privo di un importante servizio e la dirigenza è costretta a correre ai ripari, viste le numerose lamentele ricevute. «Non era possibile uscire dai termini di gara», spiega il direttore generale dell’Usl 15 Francesco Benazzi, «oggi l’edicola è in una situazione provvisoria e dovrà essere spostata, perché in quel punto passerà il tunnel di collegamento del nuovo percorso per i visitatori, che verrà diviso da quello per i malati. Ragion per cui la nuova edicola verrà sistemata altrove, accanto alla nuova portineria, un ambiente dove andremo a chiedere un affitto differente e servirà un nuovo bando di gara».
Per risolvere il problema, e soprattutto per dare una risposta all’utenza, l’Usl 15 sta vagliando alcune soluzioni. «Stiamo chiedendo la disponibilità alle cooperative di gestire provvisoriamente l’edicola», afferma Benazzi. «Se nessuno aderirà, domanderemo a qualche edicolante se ci fa la cortesia di passare ogni mattina con il carrellino a vendere i giornali nei vari reparti, come si faceva molto tempo fa. Basterebbe un’ora o due al giorno, finchè non facciamo la gara».
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