«Ci fanno sentire tutti fuorilegge»

PIAZZOLA SUL BRENTA. La vicenda degli accertamenti della guardia di finanza a casa del caro estinto è sulla bocca di tutti. Venute alla luce le prime testimonianze di coloro che hanno ricevuto visite dalle fiamme gialle, in ordine agli accertamenti sull’impresa funebre Marchetto, la gente trova coraggio di dire che «è capitato anche a me o al mio vicino». In modo timido e assolutamente anonimo, molti raccontano di aver dovuto rovistare tra le carte in cerca delle ricevute di pagamento relative ai funerali di parenti avvenuti nel biennio 2008-2009. Qualcuno riferisce di controlli del tutto tranquilli: «Hanno suonato e chiesto i conti delle esequie. Abbiamo consegnato le copie delle ricevute, che corrispondevano alla fatture. Hanno ringraziato e se ne sono andati». Ma altri lamentano un atteggiamento pressante da parte dei finanzieri nel dover produrre documenti e dimostrare i pagamenti. «Non è per nulla piacevole» commentavano ieri le persone al bar davanti al giornale «È giusto controllare e combattere l’evasione, ma in questo caso oltre all’impresa funebre sembriamo tutti al centro delle indagini. Tutti abbiamo paura che arrivino in casa a chiederci dei funerali dei nostri cari. Chi non ne ha avuto? E chi si ricorda come sono stati pagati o dove siano le carte. Se uno non le trova, cosa succede?». L’incertezza in questi giorni sta mettendo molta apprensione, specie fra gli anziani che di fronte alla divisa hanno profonda soggezione e temono di essere considerati fuorilegge. «L’altro giorno in macelleria» confida una signora «un uomo raccontava il suo caso. Lui ha consegnato tutto quello che aveva, ma ci chiedevamo come fanno le famiglie che suddividono le spese del funerale tra i vari figli: raramente pagano con assegni o bonifici. Di solito si paga in contanti la quota spettante. E come si fa a dimostrarlo? E poi è brutto rinvangare lutti familiari. Sembra di oltraggiare la memoria dei cari che non ci sono più». «Staranno indagando sulle imprese funebri» aggiunge un imprenditore «perché oramai sono gli unici che ancora lavorano. Le aziende, tra tasse e adempimenti vari, oramai stanno chiudendo tutte». Il disappunto sulle indagini sui funerali è diffuso, mentre la considerazione che il paese ha verso l’unica impresa di onoranze funebri è forte: tutti ne testimoniano professionalità e correttezza. La vicenda è iniziata un mese fa con un controllo in azienda. Il titolare Fabio Marchetto ha consegnato tutti i documenti, ma nei giorni a seguire ha cominciato a ricevere decine di chiamate, almeno 50, di clienti preoccupati per la visita a domicilio della Finanza, che chiedeva con insistenza le ricevute per i riscontri. Il timore ora è che qualche malintenzionato ne approfitti e, spacciandosi per finanziere, s’intrufoli nelle case per rubare.
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