Ciclista trovato morto sui Colli «Un incidente inspiegabile»

La moglie di Rosato non si capacita e chiede che venga eseguita l’autopsia Riscontrate molte lesioni legate alla caduta. Autista dell’Aps, era in pensione



È stata un fulmine a ciel sereno la morte di Maurizio Rosato, vittima di un fatale incidente giovedì pomeriggio. Una scomparsa che ha lasciato attoniti i familiari, la moglie Cristina e il figlio Michele, che ora chiedono di sapere la verità. Il sessantaduenne, appassionato di ciclismo amatoriale, è stato trovato riverso a terra da un’escursionista lungo uno dei sentieri del Monte Rua, nel comune di Torreglia. Lo stava percorrendo in discesa in sella alla sua mountain bike per rientrare a Padova, ma qualcosa è andato storto e quell’itinerario seguito tante volte si è trasformato in una trappola mortale. Erano da poco passate le 17 quando la donna lo ha trovato esanime e nonostante il tempestivo arrivo dei soccorsi per Maurizio non c’è stato nulla da fare. Decretato il decesso, il medico del Suem ha subito riscontrato diverse ferite dovute all’urto col terreno, ma cosa abbia provocato la fatale caduta resta al momento un mistero.

mistero autopsia

«Inizialmente sembrava certo che sarebbe stata disposta l’autopsia» racconta la moglie Cristina Ronzani, di un anno più giovane. «Oggi invece pare non verrà più effettuata. Una scelta che ci lascia basiti, perché è l’unico modo per sapere cosa davvero sia successo a Maurizio». Malore fatale o sbandata accidentale? Farsi un’idea non è facile. «Era un uomo sano e attivo» ricorda la donna «Non un fanatico, ma teneva a restare in forma e non ha mai avuto problemi di salute».

sempre prudente

La tesi dell’incidente sembra però ancor meno plausibile per Cristina: «Era sempre prudente e accorto, conosceva benissimo quelle zone e aveva già percorso quel sentiero. Non era certo uno che si divertiva a correre all’impazzata, è uscito come molte altre volte per un breve giro portandosi solo lo stretto indispensabile. Era certo di tornare presto». Per la moglie potrebbe avere avuto un malore, improvviso e fatale: «Non trovo altra spiegazione, per questo spero nell’autopsia, per lui e per noi. Dobbiamo sapere». Fino a quando non arriverà il nulla osta dell’autorità giudiziaria non potranno essere organizzati i funerali. Con tutta probabilità il rito si svolgerà alla chiesa parrocchiale di Brusegana, a pochi metri dalla casa della famiglia di via Sette Martiri dove Maurizio, nato a Selvazzano, si era trasferito con la moglie.

ex autista dell’aps

Pensionato da un paio d’anni, aveva lavorato a lungo come autista per la ditta Aps. Ultimamente si era dedicato alla sua grande passione, lo sport. Andava in palestra, hobby condiviso con il figlio trentaduenne Michele, e scherzosamente mostrava con orgoglio i muscoli scolpiti. E poi il ciclismo, che lo aveva portato a tesserarsi con la società Us Acli e gli permetteva di stare a contatto con la natura. Amante degli animali adorava il bulldog Rambo, il piccolo di famiglia, coccolatissimo e con cui si ritraeva spesso sui social dove si faceva chiamare “El Biso”. Tra le mete preferite di Maurizio per le sgambate in sella c’erano i Colli Euganei, quegli stessi sentieri che oggi custodiscono il segreto di una morte a cui i familiari tentano ancora di trovare un perché. –

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