Cinque aziende insieme per fare le mascherine

RUBANO

Cinque aziende, di cui quattro padovane e tre capitanate da donne, tutte insieme per un unico progetto di cui sono protagonisti anche diversi under 30. Da Rubano e Padova, con un aiuto che arriva da Vicenza, le realtà artigiane fanno squadra e riconvertono le proprie attività per realizzare mascherine protettive in “tessuto non tessuto” da dare in beneficienza. Le rubanesi Inprint e Tipografia Toffanin, le padovane Target Due e Top Quality e la vicentina Comi Pak di fronte all’emergenza si sono infatti date da fare allestendo in pochi giorni una catena di montaggio per produrre circa 200 mascherine protettive al giorno.

Una catena che parte da Target Due, ditta che si occupa di installazioni a led, che procura a sue spese il tessuto e con Comi Pak che fornisce gratuitamente i gancetti. La palla passa a Tipografia Toffanin che realizza un primo taglio grezzo del materiale e lo destina poi alla vicina serigrafia Inprint che si occupa della stampa della forma. Il tessuto ripassa da Tipografia Toffanin dove avviene il ritaglio di precisione e viene poi trasportato alla sartoria Top Quality di Padova. Questa lo smista nelle abitazioni delle sarte che armate di macchine da cucire realizzano le mascherine, che ritornano successivamente in sede alla Top Quality dove vengono sterilizzate e imbustate. I dispositivi vengono infine distribuiti con destinatari Protezione Civile e Caritas, ma anche la quarantina di suore alloggiate al Maria Ausiliatrice, istituto in passato frequentato da alcuni figli dei titolari. «I dispositivi pur non essendo presidi medici sono lavabili e riutilizzabili e il tessuto è a doppio strato con inchiostro atossico a base d’acqua per comporre la scritta “Andrà tutto bene!”», fanno sapere dalle aziende. —

Luca Perin



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