Cittadinanza onoraria tedesca al giovane direttore d’orchestra

Partito da Terrassa, Mauro Barbierato ha messo a frutto in Germania il suo grande talento anche come insegnante per la musica classica  

IL PERSONAGGIO



L’amore incondizionato per la musica classica lo ha spinto fino in Germania, dove ha trovato la sua patria d’elezione. A 35 anni Mauro Barbierato, direttore d’orchestra e stimato docente, sta ora preparando la direzione del “Flauto Magico” di Mozart in un importante festival della prossima estate. Un incarico di prestigio al quale si aggiunge un’altra soddisfazione personale: riceverà, durante una cerimonia pubblica, la cittadinanza tedesca proprio per il suo impegno in ambito musicale. Un riconoscimento che la Germania riserva proprio a chi si distingue in un settore e con il suo lavoro dà lustro alla nazione.

Del resto il curriculum di Barbierato, nato a Terrassa, dove vivono i genitori, parla da solo. Ottenuta la laurea breve in Biotecnologie all’Università di Padova, Mauro decise di abbracciare definitivamente la grande passione che aveva sempre coltivato, la musica. Ancora da studente aveva iniziato a studiare organo e composizione organistica al conservatorio Pollini in città, per poi diplomarsi al Tartini di Trieste, mentre concludeva gli studi universitari.

Quindi al conservatorio Verdi di Milano si è perfezionato in direzione corale e orchestrale. Da qui la decisione, nove anni fa, di proseguire la formazione in Germania, dove la musica classica è amata e incoraggiata. A Mannheim, cento chilometri da Francoforte, ha raggiunto la laurea e ha trovato un’occasione professionale con il Nationaltheater cittadino, una delle realtà musicali e artistiche più note e popolari della nazione. Un master a Saarbrücken, al confine con la Francia, gli ha valso l’assunzione al conservatorio locale, dove insegna direzione operistico-teatrale e dirige tre corali: il coro di voci bianche al teatro statale di Saarbrücken, il coro giovanile regionale del Saarland e un altro coro nel vicino Lussemburgo. Orgogliosi i genitori, il papà Angelo, ex tranviere dell’Aps, e la mamma Marta: «La sua costanza e determinazione sono stati premiati e in Germana si trova molto bene perché la musica classica è molto apprezzata dai tedeschi».

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