Colpisce due o tre persone ogni centomila

Nota anche come morbo di Lou Gehrig (il nome del giocatore di baseball che, nel 1939, per primo sollevò l’attenzione pubblica sulla malattia), la sclerosi laterale amiotrofica, detta Sla, è una...

Nota anche come morbo di Lou Gehrig (il nome del giocatore di baseball che, nel 1939, per primo sollevò l’attenzione pubblica sulla malattia), la sclerosi laterale amiotrofica, detta Sla, è una malattia degenerativa e progressiva del sistema nervoso, capace di attaccare gravemente i neuroni di moto, a livello del tronco encefalico e del midollo spinale. La sopravvivenza dei pazienti dipende dal mantenimento della funzione respiratoria (diaframma e muscoli intercostali) e dalla protezione delle vie aeree (riflesso della tosse e deglutizione), in quanto la causa più frequente di morte è rappresentata dalla paralisi respiratoria progressiva con broncopolmonite “ab ingestis”. La Sla colpisce in media due o tre persone ogni 100.000 ogni anno ed è rara nel manifestarsi dopo gli 80 anni. Un’inchiesta avviata tra il 2004 e il 2008 dalla Procura di Torino ha accertato la presenza di 51 casi di Sla in 30 mila calciatori italiani presi in esame: di questi, purtroppo, 39 sono deceduti. Tra le vittime di questa malattia ci sono atleti illustri come il calciatore Stefano Borgonovo, ex di Milan e Fiorentina e fortunatamente ancora in vita, la cui esperienza ha dato vita anche da una fondazione che sostiene la ricerca per vincere la Sla. Chi invece non ce l’ha fatta, tra i numerosi atleti morti prematuramente, è per esempio il calciatore Gianluca Signorini, ex bandiera del Genoa e della tifoseria rossoblu. (n.c.)

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